L'album
"Duality of Things" aveva messo ben in chiaro come i Fanthrash pur dopo un lungo letargo - già: le loro origini risalgono al 1986, ma solo nel 2007 sono tornati a fare sul serio - non si fossero certo arrugginiti e tantomeno avessero finito con il perdere la propria energia.
E lo riaffermano anche ora con una nuova fatica, purtroppo un EP composto da 3 sole canzoni, che prende titolo dalla sua opener "Apocalypse Cyanide", dove questa formazione polacca continua a pestare con un Thrash massiccio e frontale che fa pensare a Kreator, Destruction ed ai primordiali Carnivore.
Eppure i Fanthrash riescono sempre a piazzare fraseggi elaborati e soprattutto passaggi quasi spiazzanti dove, come è ben evidente nel caso di "Outcasts from Cassiopeia", si fanno largo a spallate e sono subito riconoscibili molti punti di contatto con realtà maggiormente sperimentali, come ad esempio Voivod o Meshuggah.
Un approccio musicale che, se affrontato con superficialità o senza le dovute capacità, potrebbe facilmente affossare più di un gruppo. Ma i Fanthrash ne escono non solo indenni, ma addirittura dando la sensazione di avere tutti i mezzi per lasciare un segno del loro passaggio.
Tuttavia vista l'esiguità nel minutaggio di "Apocalypse Cyanide", potremo vedere quanto sarà profondo solo in occasione del loro secondo album.
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