Due brani per un totale di mezz'ora di musica: in cifre, questo è l'esordio dei belgi
Deuil, un misterioso progetto sludge/drone/black pronto a ritagliarsi uno spazio nella scena estrema mondiale.
Il quartetto ha, infatti, la carte in regole per emergere.
Il suo suono è oscuro, ritualistico, opprimente.
Dannatamente affascinante.
L'album si pone, da qualche parte, in un ideale crocevia tra visioni post-black metal, vicine agli
Altar of Plagues, e nerissimo drone/doom metal come se i
Sunn o))) si divertissero a duettare con gente come
Ash Borer, il tutto all'insegna di una atmosfera morbosa e tetra, quasi palpabile.
I
Deuil, sebbene siano estremi e pesanti, non perdono d'occhio la melodia, comunque desolante, e la necessità, al fine di evitare la noia, di rendere i brani vari e "movimentati" riuscendo, per tanto, a bilanciare i rallentamenti angoscianti con le spaventose accelerazioni in blast beat e condendo il tutto con un cantato urlato e distante che ha molto poco di umano e che io ho trovato davvero perfetto per il genere.
Vi segnalo che l'album è legalmente scaricabile dal Bandcamp del gruppo a questo indirizzo
http://ladlo.bandcamp.com/album/acceptance-rebuild e vi consiglio, quindi, di perdervi nell'ascolto di questo magmatico urlo di oscurità.
Buon sprofondamento.
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