Copertina 6,5

Info

Past
Anno di uscita:2013
Durata:44 min.
Etichetta:Bakerteam Records

Tracklist

  1. STAR VAMPIRE
  2. HEART
  3. THROUGH THE LOOKING GLASS
  4. ELECTRO STARFUCKERS
  5. RAINFALL
  6. TRUE BLOOD
  7. POLICY OF TRUTH
  8. NEGATIVE BRIDE
  9. GOTH LOVE
  10. IGNITION
  11. IN LOVE WE TRUST

Line up

  • Ruben Roll: vocals, keyboards
  • Billy Russian: guitars
  • J.A.C.: guitars
  • L Daniels: bass
  • Demon G: drums

Voto medio utenti

Direttamente dalla città più gotica d'Italia, arriva questo gruppo capitanato dall'eccentrico e virtuoso Ruben Roll che nel 2013 si è cimentato con questo debut album.
Vi sono inserite tutte le influenze che devono aver caratterizzato l'adolescenza del leader. Si spazia quindi dai Rammstein ai Nine Inch Nails, passando per i Depeche Mode.
Dei primi hanno preso sicuramente l'ispirazione per i riff, dei secondi il cantato di Reznor ed infine dai terzi le abbondanti tastiere dark-wave.
Si inizia subito con la title track che riesce ad amalgamare tutte le peculiarità di cui sopra con armonia e razionalità.
Anche la seguente “Heart” si inserisce all'interno della stessa scia, ma forse causa la sua brevità non lascia un'impressione sufficientemente intensa. La ripetitività del riff, le strofe leggermente trascinate e quel pianoforte ambiguo la rendono apparentemente incompleta.
Cosa che invece non si percepisce con la seguente “Throught The Looking Glass”. L'immediatezza dell'attacco inziale e la voce predominante la rendono piacevole e di forte impatto. Più riuscito anche l'utilizzo dei synth perennemente presenti.
Bisogna anche riconoscere che la scelta della sequenza ha un suo perché. Con “Electro Starfuckers” infatti si aumenta il ritmo e la velocità, ma soprattutto si alterna bene un ritornello catchy e al limite del radiofonico con strofe cattive ed aggressive, senza parlare del finale esplosivo.
Inoltre, ascoltando “Rainfall” vengono dipanati i dubbi sull'eventuale presenza di gruppi metal tradizionali nella loro playlist di ascolto. L'inizio da manuale power con successivo riff duro e puro, che accompagna linee vocali melodiche nonostante gli effetti vocali, rende questo brano interessante ed anche nostalgico. Passato e futuro che si fondono.
Ovviamente il gothic è la chiave di lettura per ogni brano e quindi non stupisce se con “True Blood” si ritorna, attraverso le orchestrazioni della tastiera, a sonorità più raggelanti e occulte. Rimane però sempre il momento di rilascio che il refrain concede anche in questo caso.
Interessante la variate della cover di “Policy Of Truth”. Un tributo piacevole ed anche apprezzabile, per quanto l'originale non abbia bisogno di perfezionamenti.

Con “Negative Bride” invece si dà libero sfogo alle influenze elettroniche. Tutto il brano è una corsa campestre dominata dalle tastiere e da quel beatbox inconfondibile.
Nel disco non manca nulla, neanche la ballata lenta. Ecco allora che con “Goth Love”, ennesimo brano con testo che parla di amore, si cimentano in una canzone che dovrebbe coniugare l'aspetto romantico con quello gotico. Il risultato non convince molto e passa inosservata.
Quello che invece non solo non passa inosservato, ma anzi potrebbe essere considerato facilmente l'apice dell'album, è il brano “Ignition”. Intrigante, molto ben equilibrato fra componente elettronica e strumentale, dotato di un ritornello azzeccato, melodico e piacevole. Solo nel finale sembra che prenda il sopravvento la tastiera, cosa che forse poteva essere contenuta.
Il finale con “In Love We Trust”, titolo ironico per un gruppo al limite dell'industrial metal, vuole sicuramente lasciare l'ascoltatore con un buon ricordo impresso. Linee melodiche lunghe e pesate, accelerazione calcolata e riff canonico sono gli elementi necessari per costruire un brano formalmente ineccepibile, ma che per forza di cose suona derivato e richiama molto sonorità mansoniane.
Nel complesso il disco ha la pecca di far trasparire la similitudine con altri gruppi ed altre proposte. Il pregio però che deve essere riconosciuto è duplice.
In primo luogo lo sforzo fatto è stato sicuramente notevole ed il risultato dal punto di vista della produzione sonora è ragguardevole.
In secondo luogo, per essere un debut si può tranquillamente dire che non poteva riuscire più originale di quanto è stato. Lo ritengo pertanto un punto di partenza solido ed un passaggio obbligato per proseguire la loro personale evoluzione che, non ho dubbi, arriverà presto.
Recensione a cura di Ghost Writer

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