A Karyn Crisis va dato atto di essere stata una delle prime 'female vocals' nell'ambito metal; una peculiarità non da poco, se è vero che ormai le band con donne al microfono spopolano sulle charts di mezzo mondo. Ed a Karyn Crisis va dato altresì atto di aver interpretato questo ruolo di frontwoman in una maniera del tutto personale, esaltando il lato feroce della femminilità, usando la fragilità come un'arma per ferire, in questo egregiamente supportata dal sound tribale dei Crisis,uno delle migliori realtà in ambito nu metal degli anni '90. Parlare di nu metal in fondo non ha neanche troppo senso, i Crisis sono i Crisis e basta, il loro è uno stile riconoscibile, difficile all'evoluzione in quanto già di per sé nato per camminare lungo i confini più oscuri della musica. Questa nuova fatica, "Like Sheep Led To Slaughter", conferma tutto questo in dodici tracce colme di riff a cavallo tra l'hardcore ed il post thrash più ossessivo, ritmi incalzanti e le urla rabbiose di Miss Crisis. Il dovere di cronaca mi porta a citare "A Graveyard for Bitches", brano dalla struttura complessa, vorticosa, che tanto piacerà agli orfani dei migliori Sepultura, l'orientaleggiante "Nomad" e "Secrets Of The Prison House" il cui incidere lento e sulfureo accompagna, su un tappeto di riff sabbathiani, il lacerante cantato di Karyn. Band di culto, lontana dalle classifiche e dalle copertine del metal patinato; forse per questo eccellente nel suo cristallino oltranzismo.
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