Elegante ed eclettico... altro che bucolici campi di grano.
"Kingdom of Rust" è il primo disco per i
Rustfield, messi sotto contratto dalla Massacre che ha osservato il loro potenziale, che questi ragazzi hanno poi riversato nel loro album, dove però trapelano anche qualche ingenuità e alcuni momenti un po' dispersivi. Certo, nulla che non sia giustificato dal trovarsi di fronte a quello che è il proprio esordio discografico, peraltro in un genere come il Progressive Metal, dove anche le più blasonate
Top Bands qualche difficoltà la palesano pure.
E a proposito di
top, a suonare su gran parte del disco troviamo il batterista John Macaluso (Symphony X e altre importanti collaborazioni), il quale ha sicuramente portato in dote una bella dose di esperienza.
Non è comunque l'energia a mancare ai Rustfield ("Waxhopes" e "Run With Me") e nemmeno le buone idee (l'opener "Among the Fields of Rust" o la strumentale "Out of the Blue"), tuttavia non si fanno nemmeno scappare l'occasione di avere un altro paio di ospiti.
Troviamo, infatti, Federica De Boni (White Skull) sulla già citata "Waxhopes", Douglas R. Docker (Docker's Guild) per alcuni passaggi di synth, organo e pianoforte.
Al di là delle partecipazioni esterne, è innegabile che i Rustfield abbiano i mezzi per far bene... e da soli. Colpisce la prova del cantante Andrea Rampa che sembra cavarsela con disinvoltura alle tastiere, e lo stesso si può dire del chitarrista Davide Ronfetto (l'ideatore dei Rustfield), del bassista Alessandro Spagnuolo, di Max Gordiani e Luca Spagnuolo che si sono presi cura, rispettivamente, di diverse parti di batteria e di chitarra.
Soprattutto è il fluire dei brani a colpire, un songwriting articolato ma mai posticcio o fine a se stesso, in grado di dare vita a canzoni eleganti e snelle pur caratterizzate da svariate sfaccettature e atmosfere cangianti come ad esempio nel caso di "Losing Time" oppure dell'ottima "Sacrifice".
Bravi. E non potranno che far di meglio.
Listen close what is this, not bird or plane
Could it be the
review fucking with your brain
All it takes just one touch over one, two, three
With a flick of a switch turn on...
Metal.it
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