Di band symphonic/gothic metal con voce femminile, si sa, ne è pieno il mondo. Nightwish, Within Temptation, After Forever, tanto per fare qualche nome..ma anche noi italiani ci abbiamo messo del nostro in questo senso, grazie soprattutto ai Lacuna Coil di Cristina Scabbia e Andrea Ferro, che in questo genere hanno portato una ventata di freschezza e di modernità, abbandonato la componente più lirica e sinfonica in favore di un metal più diretto, imponendosi meritatamente all'attenzione mondiale.
Gli
Elysion, band greca al secondo album all'attivo, intraprende la strada spianata da Lacuna Coil e, almeno per il primo paio di album, Evanescence e lo fa in maniera grandiosa, sfornando un album davvero di altissima qualità, capace di gareggiare ad armi pari con grandi classici del settore quali "Fallen" o "Comalies", sia per la bravura a livello tecnico sia per la splendida voce di
Christianna, la quale prende chiaro spunto dalla nostra Cristina Scabbia aggiungendoci un pizzico di Elisa (giuro) e qua e la parti più aggressive tipiche, ad esempio, di Sandra Nasic dei Guano Apes.
"
Someplace Better" conta 11 brani davvero tiratissimi, senza momenti di stanca e soprattutto senza filler, fattore che aiuta senza dubbio ad aumentare il valore di un album che, sono pronto a scommetterci, finirà sicuramente sotto l'occhio di qualche major, peraltro meritatamente.
Brani quali l'opener "
Made of Lies" o la successiva title-track "
Someplace Better" (Lacuna Coil al 110%) sono praticamente perfetti per il genere proposto, aggressivi e melodici allo stesso tempo, grazie al grandioso lavoro di Christianna al microfono e del mastermind
Johnny Zero alla chitarra e soprattutto alle tastiere, dove svolge un lavoro davvero eccellente.
E' sempre un rischio affrontare un album di un genere così sovraesposto, ma allo stesso tempo è altrettanta la sorpresa nel trovarsi di fronte a un qualcosa di fresco e genuino, una felice boccata d'aria in un ambito che spesso da la sensazione di aver ormai detto tutto. Gli
Elysion sono qui per dimostrarci il contrario e "
Someplace Better" merita tutta l'attenzione possibile.
Quoth the Raven, Nevermore..
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