Impious - Holy Murder Masquerade

Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2007
Durata:37 min.
Etichetta:Metal Blade
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. THE CONFESSION
  2. BOUND TO BLEED (FOR A SACRED NEED)
  3. T.P.S.
  4. BLOODCRAFT
  5. HOLY MURDER MASQUERADE
  6. DEATH ON FLOOR 44
  7. SLAUGHTERTOWN REPORT
  8. THREE OF ONE
  9. EVERLASTING PUNISHMENT
  10. PURIFIED BY FIRE
  11. DARK CLOSURE

Line up

  • Martin Åkesson: vocals
  • Valle Daniel Adzic: guitars
  • Robin Sörqvist: guitars
  • Erik Peterson: bass
  • Mikael Norén: drums

Voto medio utenti

Buona la quinta, potremmo dire per gli scandinavi Impious. Feroci ed impressionanti in sede live così come deboli e deludenti in studio, la band death thrash della Metal Blade finalmente, dopo le delusioni cocenti dei precedenti “The Killer” e “Hellucinate”, riescono a compiere l'agognato salto di qualità, confezionando questo ottimo “Holy Murder Masquerade”, dove finalmente la pecca maggiore della band viene corretta, ovvero quel songwriting che fino ad oggi aveva puntato solo sul martellamento ripetitivo e senza senso, trasformato infine in qualcosa di comunque sempre aggressivo, ma bilanciato tra melodie, sempre in stile fermamente death metal, e riffs di scuola thrash, decisamente potenti e di facile assimilazione, benchè, deo gratias, non siano state inserite le vocine bianche ed i chorus “froci” in stile soilworkiano che ormai hanno più che inflazionato una scena che in questo caso non ha più nulla di estremo.
Quindi viaggiare tra i brani di questo nuovo lavoro degli Impious è davvero un piacere, un po' perchè si tratta di un concept, nulla di nuovo od originale ma è comunque lodevole la scelta di tracciare un racconto, sviluppato attraverso l'ottimo booklet (davvero decine e decine di pagine!) e le eleganti illustrazioni che ne compongono le lyrics e la storia.
La produzione, ottenuta ai misconoscuti Deadline Studios, risulta davvero ottima, bilanciata tra la sezione ritmica e le chitarre, peraltro con una scelta di suono eccellente, e potente quanto basta, mentre ospiti come i Lord Belial ai cori impreziosiscono il tutto.
Le canzoni? Beh, ce ne sono di ottime, come le due poste in apertura (“The Confession” e “Bound to Bleed” sono davvero eccelse), di discrete, a metà tra un incedere dismemberiano e la furia dei The Crown, alternate ad altre ben suonate ed eseguite ma completamente prive di mordente, di spunti interessanti o momenti di illuminazione, mostrando nuovamente i problemi delle altre release degli Impious. In ogni caso si tratta di un lavoro molto ben fatto a cui tutti i fan di questo genere musicale dovrebbero prestare più di un distratto ascolto.
Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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