Copertina 7

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2002
Durata:49 min.
Etichetta:Megahard
Distribuzione:Self

Tracklist

  1. WALKING THROUGH MY DREAMS
  2. BACK TO HELL
  3. A LOOSING GAME
  4. JAIL OF PAIN
  5. THE MAD AND THE SAD
  6. THE FLAME OF HATE
  7. A GREAT DAY
  8. THE LAST STORM
  9. ANGEL'S CRYING

Line up

  • Alessio Taiti: vocals
  • Lapo Torrini: guitars
  • Leonardo Taiti: guitars
  • Leonardo Cipriani: bass
  • Giovanni Guarnirei: drums
  • Francesco Pinna: keyboards

Voto medio utenti

Complimenti ai fiorentini Forzen Tears, uno dei gruppi Metal meno "italiani" tra le nuove leve spuntate dall'underground nazionale. Forse è anche per questo che il loro debut album, "Mysterious Time", è uscito un paio di anni fa per la Megahard, etichetta brasiliana che ha ora realizzato anche il loro comeback. "Way of Temptation" è un deciso passo avanti rispetto al debutto: superiore la produzione e la resa dei pezzi, con i Frozen Tears che non si schiodano da un heavy metal molto classico ed anzi ne accentuano l'aggressività. Subito da sottolineare il netto miglioramento di Alessio Taiti, che mostra una grande autorevolezza ed allo stesso tempo sfodera un performance impeccabile, con un cantato che non può che tirare in ballo Rob Halford e quindi i Judas Priest. Ma i Frozen Tears non si dimenticano neppure dell'altro storico gruppo inglese, grazie al lavoro dei due chitarristi Lapo Torrini e Leonardo Taiti (fratello di Alessio) che riecheggiano la coppia Murray/Smith (...Gers è arrivato dopo!!), certo però che l'aria s'infiamma quando i due premono sull'acceleratore. Non si riservano molto spazio invece le tastiere di Francesco Pinna, che si fa notare soprattutto sul finale di "Angel's Crying", pezzo dai connotati più epici e che così si distacca in parte dal contesto dell'album, ma anche su altri passaggi, come quelli presenti su "Jail of Pain", che mostra qualche accenno al Power/Prog. Ma più che altro l'album è percorso da intense scariche di energia, già dall'opener "Walking Through my Dreams": un muro sonoro d'intensità pari ad alcune cose dei Nevermore, con le liriche straziate da Alessio. Meno cattive le seguenti "Back to Hell", un mid tempo con un bel passaggio strumentale, e la dinamica "A Loosing Game". Con la thrashy "The Mad and the Sad" il gruppo mostra nuovamente i denti. Uno dei pezzi più riusciti del Cd, con interessanti fraseggi che servono a rendere più vario ed attuale il brano. Si corre ancora con gli stop and go della priestiana "A Great Day" ed i Frozen Tears non rallentano neppure con la successiva "The Last Storm". Cambiano un po' le cose con la conclusiva "Angel's Crying", ma questo ve lo avevo già anticipato. I Frozen Tears hanno fra le mani un gran potenziale, e se il fato non metterà loro il bastone tra le ruote, potrebbero fare il salto vincente. Per adesso dovreste essere voi a mettere le mani su questo CD, non ve ne pentirete.
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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