Nel 2006, due dodicenni (!!) di Reykjavik fondano una band per suonare un tipo di rock che hanno imparato ad apprezzare grazie ai dischi di genitori e fratelli maggiori. Cinque anni dopo sono già all’album di debutto, al quale fa seguito il presente “Voyage” datato 2012.
Dopo un po’ di tempo, i tipi della Nuclear Blast notano il trio islandese ed offrono loro un contratto. La prima mossa è la ristampa, stavolta a livello europeo, di questo lavoro. Bene, non si può certo dire che i
The Vintage Caravan amino perdere tempo.
Quello che però sorprende è il livello di maturità musicale di questi pischelli, assolutamente solidi e credibili come veterani di lungo corso, tanto da far pensare che vi sia un errore nelle date di nascita. Hard rock che più seventies non si può (ed il “vintage” nel moniker non lasciava dubbi…nda), con una fortissima impronta psycho-blues. Hendrix più Blue Cheer più primi Led Zeppelin, con una manciata di atmosfere pescate da Black Sabbath e Groundhogs, è il menù delle influenze storiche dei nordici. Per quanto riguarda i tempi odierni, ci sono tracce di Spiritual Beggars, Mount Carmel e Kadavar, tanto per citare un pizzico di underground.
Bastano le fughe chitarristiche in “Let me be”, il groove acido di “Expand your mind”, l’intrigante “Cocaine Sally” e la poderosa, articolata, “The kings voyage”, dove c’è tutto quello che si può desiderare in fatto di retrò-rock, per constatare che il trio fa sul serio. Ancora qualche limatina, poche per la verità, e saranno pronti per salire ai vertici del settore.
Fresca rivelazione di inizio anno.
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