Gli
Exlibris, formazione polacca fondata intorno al 2003, arrivano dunque alla seconda uscita discografica. Non preoccupatevi se non avete mai sentito il loro nome, poiché vengono da un paese in cui i generi più estremi occupano gran parte del mercato metallico. Ebbene qui ci si trova di fronte ad una band power, ricca di talento e per nulla trascurabile. Magari alcuni di voi conoscono alcuni componenti della band, provenienti da altri progetti di diverso od uguale stampo. Vediamone due in particolare. Il primo, Piotr Sikora, tastierista dei
Leash Eye, gruppo dedito per lo più all'hard rock che al metal, dimostra ampiamente di essere uno dei cardini degli Exlibris, oltre che un musicista di grandi capacità tecniche. Il secondo, Krzysztof Sokołowski, cantante dei
Mistress of the Night, dotato di una voce che ben si adatta allo stile del gruppo (è stato accostato addirittura a diversi singers celebri come Michael Kiske, Russell Allen, Tobias Sammett e Edu Falaschi), ultimo entrato nella band dopo l'uscita dell'ex-frontman Marcin, mossa a mio avviso fondamentale per la riuscita del disco.
Detto questo l'
Immaginazione-umana (ovvero la traduzione di
Human+imagination, composto dal quale trae il titolo l'album) è un bel misto di power di matrice simil-teutonica (non me ne vogliano gli amici polacchi) a tratti misto al progressive con degli spazi dedicati all'hard rock per nulla banali. È vero, detto così sembra di trovarsi di fronte a un capolavoro, non è così, ma non è nemmeno un disco trascurabile. Ci si accorge di questo già dal primo pezzo
Follow the Light, dove Sokołowski mette in mostra da subito le sue abilità canore e Sikora si fa notare per gli eccellenti arrangiamenti (mai banali per tutta la durata dell'album) e per l'assolo forse addirittura superiore a quello di chitarra. Ciò che salta all'orecchio già dalle prime canzoni è soprattutto la non ripetitività delle melodie, che rendono
Humagination ascoltabile dall'inizio alla fine, senza pause o
skip tracks. Questo anche grazie ai chorus orecchiabili (spesso qui ci si avvicina agli Helloween o agli Edguy). Tutto il disco è dunque imbastito su questa struttura che se ai più può non sembrare originale, conferisce comunque agli Exlibris una buona dose di credibilità in ottica futura. Continuando l'analisi
track-by-track,
Hellphoria strizza all'inizio l'occhio all'hard rock con un bel riff potente, per poi trasformarsi in una bella power-song dove Sikora e Sokołowski tengono ancora le redini della band, ma da non trascurare anche la sezione ritmica.
Astral Geometry, il terzo pezzo dell'album, si apre con un magistrale arrangiamento che apre la strada ad un mid-tempo condito da un godibile chorus, già pronto per il live. Scorrendo le tracce passiamo per Left Behind dove, durante l'ascolto, tornano subito alla mente i Gamma Ray e il tipico songwriting alla Kai Hansen. Il pezzo successivo,
Dreamcraft, esordisce con una parte di piano eseguita da Sikora per poi sfociare in una canzone ben strutturata e potente, molto gradevole. In
Another Day troviamo invece un bel lavoro di Daniel Lechmański alle chitarre coadiuvato dai sempre ottimi arrangiamenti e assoli del tastierista. Arrivando alla fine del disco si nota
All Guts, No Glory, scelta anche per il primo video di
Humagination, dove gli Exlibris riassumono tutto quello che è stato detto finora, forse la track più rappresentativa di questa uscita discografica. L'ultimo pezzo,
The Curtain Falls, il più lungo dell'album, punto in cui la band vuole salutare l'ascoltatore ribadendo il loro modo di "fare power".
Arrivati alla fine si può dire che si ha fra le mani una release ben strutturata ed eseguita che sta a pieno titolo nella fascia alta del power odierno, e chissà, magari futuro.
Video di All Guts, No Glory (2013)