Mayfair - Schlage Mein Herz, Schlage

Copertina 7

Info

Anno di uscita:2014
Durata:40 min.
Etichetta:Pure Prog Records

Tracklist

  1. SCHLAGE MEIN HERZ, SCHLAGE
  2. FIRESTORM
  3. WWWRONG
  4. DREI JAHRE ZURüCK
  5. ABENDP_RNO
  6. ISLAND
  7. DU ALLEIN
  8. TRIC TRAC
  9. BITTER OR SWEET
  10. DER ABSCHIED

Line up

  • René: guitars
  • Mario: vocals
  • Johannes: bass
  • Jolly: drums

Voto medio utenti

Ero veramente curioso di verificare se il ritorno sulle “scene” dei Mayfair sarebbe stato all’altezza del passato artistico della band austriaca, un fulgido esempio (non adeguatamente riconosciuto …) di fascinosissima contaminazione sonora, passato alla “storia” come oriental wave metal.
“Schlage mein herz, schlage”, arrivato a completamento di una doverosa operazione di rivalutazione iniziato con la ristampa arricchita dell’Ep di debutto “Behind …”, ci riconsegna una formazione (con una nuova sezione ritmica) fondamentalmente ispirata dai medesimi presupposti espressivi che l’hanno da sempre caratterizzata, ovvero la ricerca di una via personale ed emozionante, all’interno del vasto “calderone” prog-metal, che sia capace di trasmettere all’ascoltatore un profondo senso di alienazione e disagio interiore.
Ritrovare una mistura stilistica così conturbante ed ammaliante (e al tempo stesso ancora abbastanza sorprendente pure per il terzo millennio …) e la voce inquieta di Mario Prünster (lo ripeto … paragonabile ad una febbrile ibridazione timbrica tra Geddy Lee e Brian Molko!) è ovviamente una grande soddisfazione per chi, come il sottoscritto, segue il gruppo dagli esordi, mentre lievemente meno piacevole è riscontrare qualche piccolo ammiccamento ad una certa scuola “gotico-alternativo” alemanna di notevole successo, non particolarmente molesto, in realtà, e tuttavia in qualche modo indice di un adeguamento musicale poco congeniale alle gesta dei migliori Mayfair.
Un “segnale debole” (“debolissimo”, probabilmente …) che si manifesta sottotraccia nell’ampio uso dell’idioma germanofono e in talune atmosfere sonore (“Der abschied”, ad esempio), ma che non vorrei fosse l’avvisaglia di una china “pericolosa”, percorsa nel tentativo di recuperare il tempo perduto e di apparire forzatamente “moderni” e contemporanei (una sensazione già provata, seppur in un contesto diverso, ai tempi di “Fastest trip to cyber-town”, per la verità).
Al netto di vaghe suggestioni magari fin troppo apprensive e pedanti e di qualche sporadico calo di tensione, rimangono una manciata di brani scritti e interpretati con ingente trasporto emotivo … pezzi magnetici e schizoidi come “Firestorm”, ipnotici come “Wwwrong” e la visionaria "Tric trac”, intensi come la desolata "Island” o ancora nervosamente spigliati come “Abendp_rno” (interessanti le derive post-punk …), glaciali come “Du allein” e tenebrosi come “Bitter or sweet”, tutta “roba” sicuramente lontana da tanta retorica di “genere” e degna di considerevole attenzione.
In definitiva, il cuore dei Mayfair batte ancora in maniera forte e carismatica, per un ritorno, tutto sommato, piuttosto convincente.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 15 mar 2014 alle 00:32

io avevo comprato "Behind.." ai tempi---gruppo molto difficile.....mai facile da acquisire nei padiglioni auricolari per la complessità della struttura sonora..ma sempre molto validi ed elevati

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