Che ci crediate o no, non ho deciso di farmi affibbiare la recensione delle
Nervosa solo perché si tratta di tre truci donzelle (due di loro anche decisamente interessanti…). E né, per lo stesso motivo, ho approcciato al CD con diffidenza, anzi… Incuriosito dalle loro foto promozionali e dalla loro biografia, ho iniziato subito ad analizzare le tracce contenute in “Victim of yourself”, e devo dire di esserne rimasto subito piacevolmente colpito, a maggior ragione visto che si tratta di un esordio (prima di questo album le nostre avevano pubblicato soltanto un demo CD, poi ristampato su vinile…).
La registrazione è bella potente, la tecnica delle tre fanciulle non ha niente da invidiare ai loro colleghi pieni di testosterone, e soprattutto dal punto di vista compositivo tanto di cappello alle Nervosa. Riffing serrato, sezione ritmica terremotante, e la voce di Fernanda Lira a graffiare tutto, un po’ sullo stile del nostro Flegias. E sono proprio i
Necrodeath, insieme all’immancabile sacra triade tedesca
Sodom/
Destruction/
Kreator, i punti di riferimento delle nostre che nell’immediato saltano alle orecchie. Come è facile intuire, quindi, niente di nuovo all’orizzonte, ma poco importa, perché da un disco thrash non è necessariamente la fantasia che ci si aspetta.
Quello che conta è che le nostre picchiano duro, che i brani si lasciano ascoltare grazie ad un alto tasso di ruffianeria, e che sia i riff che gli assoli faranno sanguinare le vostre povere orecchie. Brani compatti, corti e diretti, come è giusto che sia, non lasciano superstiti, e mantengono alta la bandiera carioca, che in fatto di thrash ha sempre detto la sua in maniera decisa e impeccabile nella scena metal mondiale (
Sepultura,
Sarcofago,
Vulcano, e i più recenti
Violator, giusto per citarne qualcuno…).
Non penso che un thrasher che si rispetti riuscirà a rimanere fermo ascoltando brani come la titletrack, “Justice be done”, la micidiale “Uranio em nos” o “Morbid courage”. Ma in generale è tutto il disco che scorre via in maniera violenta e convincente, regalandoci 45 minuti di sano headbang, facendoci scordare, in più di un’occasione, che stiamo pur sempre ascoltando un debut album, e che quindi, inevitabilmente, i margini di miglioramento ci sono tutti, eccome… Come per esempio cercare di allontanarsi ulteriormente dall’essere troppo ossequiose nei confronti dei grandi del passato, cosa che viene fuori con la maturità e la costanza, e sono sicuro che le nostre ne hanno in abbondanza di entrambe…
Certo, è inevitabile che, perlomeno in fase di promozione, la Napalm Records punti molto sull’aspetto fisico, ma vi assicuro che a differenza di tanti altri gruppi (chi ha detto Butcher Babies??) qui la sostanza c’è eccome, e non vedo perché far loro un torto solo perché si tratta di belle ragazze. Superiamo questi stupidi stereotipi e diamo una chance alle Nervosa, perché se la meritano tutta…
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