Da oltre quindici anni i King's X producono eccellenti lavori rock amalgamando con disinvoltura elementi hard, prog, psych e filtrando tutto con una magnifica sensibilità melodica, regalando in dosi massicce una classe cristallina ed un'ispirazione creativa di primissimo livello, nonché una compattezza ed una completezza strumentale di tutto rispetto.
Eppure la loro carriera è trascorsa perlopiù ai margini del grande successo, di quella popolarità che altri hanno magari raggiunto senza fatica, grazie a mascherate clownesche o attitudini fasulle e non con una seria applicazione nello scrivere belle canzoni. Malgrado questo, il trio Statunitense ha saputo formare nel tempo una solida base di sostenitori, ed è soprattutto pensando a loro che viene pubblicata questa corposa ed esauriente antologia live.
Finalmente l'occasione di trasportare su cd (due) l'entusiasmo, lo spirito, le vibrazioni rock di un concerto dei King's X, ripercorrendone l'intera storia musicale. Infatti il doppio album è una ampia collezione di brani estratti da ogni lavoro pubblicato dalla band, con l'integrazione di quel feeling e quel dinamismo particolari che le migliori formazioni sanno esprimere sul palco.
Nella prima parte irresistibile energia, eleganti melodie e sognanti escursioni psichedeliche, dall'orecchiabile "Groove machine" fino alla lisergica "Johnny" passando per la famosa "Over my head", uno dei cavalli di battaglia del trio riproposta anche come bonus in versione acustica, ed ancora "Believe", dove Pinnick lancia al pubblico un deciso messaggio politico sull'uguaglianza, e la incisiva cover dell'hit Hendrixiano "Manic depression" con la presenza dell'ospite Jeff Ament, bassista dei Pearl Jam.
Registrazione impeccabile, come al solito sin troppo pulita e depurata del contatto con la platea, regola ormai consolidata nei live contemporanei, ma soprattutto si rivela perfetto il bilanciamento tra essenziale impatto hard ed affascinanti atmosfere quasi Beatlesiane, calde intonazioni soul e solismi misurati ma intensi e fantasiosi. Su tutto una lieve e gradevole vibrazione vintage, per una band che si è sempre tenuta al passo coi tempi ma le cui radici restano ancorate all'epoca più classica del rock.
La seconda parte del live è per metà dedicata ad una raffinata esibizione acustica, emotivamente ricca anche se un po' troppo estesa, poi riprende la fase elettrica con alcuni episodi spessi ed aggressivi come "Visions" o la torrenziale "Moan jam", dove i King's X si lasciano andare ad improvvisazioni entusiasmanti che chiudono al meglio una prestazione per l'ennesima volta di grande rilievo.
Sicuramente i fans del gruppo non si faranno sfuggire il disco dal vivo tanto atteso, ma anche per chi si vuole avvicinare ora al trio Texano è un buon modo per coglierne le varie sfaccettature, recuperando in un colpo solo buona parte del miglior materiale della band.