Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2014
Durata:59 min.
Etichetta:Midsummer's Eve

Tracklist

  1. BEYOND THE PAINTING
  2. TÀLAGOR OF THE STORMS
  3. WHISPERS OF THE GREAT MOTHER
  4. MERLIN AND THE UNICORN
  5. A ROSE FOR EGERIA
  6. AN UNEXPECTED GUEST
  7. LAND OF WONDER
  8. ALTARS OF SECRETS
  9. PRELUDE TO THE RUSH
  10. RUNNING ALL NIGHT WITH THE WIND
  11. HAERELNETH'S JOURNEY

Line up

  • Simon Papa: vocals, percussions
  • Marco Strega: guitars, vocals
  • Elena Crolle: piano, keyboards, vocals
  • Morgan Devirgilis: bass
  • Elisabetta Bosio: fiddle, viola
  • Max Gordiani: drums

Voto medio utenti

I MaterDea sono sicuramente una delle più belle realtà del pagan/folk metal italiano degli ultimi anni. Dopo il buon Satyricon del 2011 ora è la volta di questo nuovo A Rose for Egeria. Il genere proposto dal sestetto italico è un bel misto di metal classico e melodie folkeggianti, con pregevoli intermezzi avvicinabili alla musica classica. Il versante folk proposto dai MaterDea è distante da quello imperante oggigiorno, quindi nessuna aggressività o stili vocali growl/scream, oramai prevalenti nel genere. Il fulcro delle opere di questa band sta nella melodia, nel ricreare una sognante atmosfera celtic/metal, spolverandola con un sapiente uso di strumenti provenienti dalla musica classica (viola e violino) e di lyrics ispirate ad antichi miti e leggende.
Come nei precedenti lavori dei MaterDea la poetica e deliziosa voce di Simon Papa scorta l'ascoltatore nel favoloso regno della Natura mentre il guitarwork, dunque la parte metallica, è segnato dalla precisa esecuzione di Marco Strega. Oltre a queste caratteristiche vi sono i già citati strumenti classici suonati da Elisabetta Bosio e le tastiere di Elena Crolle a regalare quel giusto tratto di misticismo e alchimia, che fanno dei MaterDea uno dei gruppi migliori in grado di trasportare lo spettatore in una dimensione surreale dalla matrice medievale. Finché le note scorrono si è portati ad immaginarsi in una landa antica, permeata dalla nebbia, stando seduti in una mistica foresta ricolma di rovi acuminati, in attesa di risvegliarsi da un sonno talmente profondo da poter esser reale.
L'opener di A Rose for Egeria, Beyond the Painting, è l'inizio di questo viaggio incantato. Un riff aggressivo e una moderna melodia di tastiera aprono il brano, venendo poi accompagnati da un bel ritmo scandito dalla sezione ritmica. L'incantevole voce di Simon Papa addolcisce il tutto assieme all'esecuzione di Elisabetta Bosio. Questo primo pezzo è vicino alle composizioni di band come i Leaves' Eyes, ma anche a band più vicine territorialmente come gli Evenoire. Talagor of the Storms è una bella cavalcata, più aggressiva della precedente, soprattutto grazie al bel lavoro svolto dalla chitarra di Strega. Whispers of the Great Mother, che richiama il tema mitologico della Grande Madre, inizia con una struggente ed evocativa melodia acustica, che interseca diversi strumenti, seguita da una parte misteriosa ed oscura dai tratti folkeggianti. In questo pezzo sono inoltre evidenti le orchestrazioni ed anche le linee di basso intessute da Morgan De Virgilis. Merlin and the Unicorn, canzone più dolce e melodica, vede nel suo attacco un nuovo intreccio di strumenti, ma anche, con lo scorrere dei minuti, di voci, maschile e femminile. Il quinto pezzo di A Rose for Egeria è proprio la title-track, segnata da un'introduzione recitata e da una buona orchestrazione, dimostra di essere una canzone ritmata, potente ed orecchiabile allo stesso tempo. La stessa potenza espressa da An Unexpected Guest, con un possente riff di chitarra e uno scandito incedere di batteria che si frappongono fra il nuovo ed il vecchio metallo. Sempre da sottolineare l'interpretazione della vocalist ed, in questo caso, il bel chorus folkeggiante. Land of Wonder porta ad una festa dal sapore celtico medievale, con una delle più belle composizioni dei MaterDea. Altars of Secrets, introdotta da un canto stile gregoriano, è un altra traccia dal tono folk, ma più prepotente della precedente. Prelude to the Rush è un breve intermezzo mistico strumentale seguito da Running All Night with the Wind, dove si sprecano le melodie folkeggianti e dove regna quell'atmosfera sognante instaurata dall'intero muro di suono costruito dai MaterDea. Il disco ed il viaggio si chiudono in maniera magistrale con Haerelneth's Journey, anche qui il folk la fa da padrone coadiuvato sempre da quel comparto metal accuratamente bilanciato.
A Rose for Egeria è un'altra bella gemma da aggiungere alla discografia per i MaterDea, gruppo in grado di far trascorrere un'ora senza nemmeno accorgersi di quanto tempo sia passato e di fondere folk e metal in maniera sapiente e mai sbilanciata. Che il vostro viaggio abbia inizio, buon divertimento...

Lyric video di An Unexpected Guest



Lyric video di Land of Wonder


Recensione a cura di Stefano Giorgianni

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