Non credo di essere diventato più buono nel corso degli anni, non mi sto rincoglionendo o intenerendo, o almeno non in questo campo, eppure riesco sempre più raramente a trovare una band italiana, specie in campo *core, che non riesca a reggere il passo dei ben più acclamati e blasonati colleghi d'oltralpe.
Ok, questo non vuol dire che mi trovo sempre di fronte a capolavori epocali, probabilmente quasi mai anche dato l'esaurimento totale di questo filone, ma come in tanti altri casi passati proprio in casa
This Is Core anche questi umbri
Shinebox dimostrano di essere una band decisamente sopra le righe ed oltremodo competitiva.
Tramite questo nuovo EP di soli sei pezzi intitolato "
A Quiet End" non riesco a compiere una disamina sul percorso intrapreso dagli Shinebox, non avendo mai avuto modo di ascoltare i loro lavori precedenti, ma certamente non ci vuole una laurea in astrofisica per asserire che siamo di fronti a composizioni mature, ben strutturate, ottimamente prodotte (a Roma, negli
Hell Smell studios), e ben bilanciate tra sferragliate hardcore di stampo classico miscelate con soluzioni più trendy e catchy, con uso di melodie efficaci ma quasi mai pacchiane.
Un album intenso, malinconico (finale quasi struggente diremmo, ma in in generale l'uso - intelligente - della voce porta verso quella direzione) e frustrato, che davvero desidereremmo ardentemente poter osservare in sede live, dove potrebbe riuscire a fare un ulteriore passo avanti.
Davvero bravi.
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