Copertina 5,5

Info

Anno di uscita:2013
Durata:22 min.

Tracklist

  1. THE ART OF WAR
  2. BLIND SHEEP
  3. THE CRIMSON SULTAN
  4. FEAR THE GIANT

Line up

  • Matteo Dalainon: vocals
  • Gabriele Ariolfo: guitars
  • Simone Stramaccioni: guitars
  • Francesco Vinci: bass
  • Andrea Iannello: drums (guest)

Voto medio utenti

Il nome del gruppo potrebbe trarre in inganno, pertanto, giusto per partire con il piede giusto, diciamolo subito: i Perversion 99 suonano Thrash Metal… e nemmeno di quello moderno, infatti, le loro influenze guardano a Testament, Megadeth, Annihilator, Slayer (... e se ne potrebbero citare diversi altri). Tuttavia non sempre riescono a mettere il tutto a fuoco, diversi tentennamenti e imprecisioni si alternano a spunti meglio riusciti e in grado di suscitare interesse, come quel break narrato e atmosferico a metà dell'opener "The Art of War", oppure gli intrecci strumentali che aprono la lunga (e forse otto minuti sono un po' eccessivi) e dilatata "The Crimson Sultan".

Tocca invece a "Blind Sheep" l'ingrato compito di mettere il dito nella piaga, evidenziando ingenuità le compositive del gruppo e sottolineando la necessità di miglioramenti sia nel comparto vocale sia a livello di assoli.

Niente di impossibile: i Perversion 99 si sono formati solo nel 2012 e già l'anno successivo si sono autoprodotti e hanno poi dato alle stampe questo EP di quattro brani, cui hanno dato un bel titolo ("Belle Epoque"), senza però riuscire a evitargli i già evidenziati errori di gioventù.

Come già ricordato, si tratta della loro prima uscita, e se per questo trova giustamente qualche giustificazione, non incontra però la sufficienza piena.




Listen close what is this, not bird or plane
Could it be the review fucking with your brain
All it takes just one touch over one, two, three
With a flick of a
switch turn on... Metal.it
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti
Un po' fuori tempo,un po' fuori moda.

Grinta da vendere ce l'hanno,e sul piano dell'accumulazione dei suoni le oggettive sottigliezze:limitare i fruscii che potrebbero rendere monotoni prodotti di questo genere.Spicca per dinamicita' in The art of war ma si perde molto nel fascino di The crimson sultan,un divertssment gradevole.Comunque.Sperando che il full length sia meno coeso e piu' vario

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