Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2014
Durata:63 min.
Etichetta:Fantai'zic Productions

Tracklist

  1. THE PRODIGAL CHILD
  2. UNFINISHED
  3. A PROSPECT OF TRAVELING BEYOND
  4. THOSE WHO BEHOLD
  5. THE INTROSPECTION OF THE OMNIPOTENT
  6. THE FLAW
  7. STRONGER THAN YOU
  8. A WAY OUT OF NOWHERE
  9. THE EXPERIMENT
  10. THE CURSE OF HU'S HANDS

Line up

  • Laurent GISONNA : Lead Guitar/Vocals
  • Vianney HABERT : Bass guitar
  • Anthony THOMAS : Batterie
  • Jérôme MEICHELBECK : Rhythm Guitar

Voto medio utenti

Non ne comprendo benissimo il perchè, ma appena ho avuto modo di leggere il buffo monicker di questa formazione thrash francese ho voluto fortemente occuparmi della sua recensione e quindi ovviamente dell'ascolto del loro "The Prodigal Child", seconda opera dopo lo sconosciuto esordio autoprodotto "State of Disillusion" del 2001.

La proposta dei quattro transalpini è un pout-pourri tra thrash metal old style anni '90 US metal (preponderante), con qualche elemento più moderno, specie nell'uso della voce (peccato!) che può richiamare alla mente qualcosa dei Darkane più melodici, uniti ad un gusto squisitamente classico che rimanda come sempre alle sempiterne scale maideniane, sulle quali la coppia Meichelbeck/Gisonna (quest'ultimo anche cantante, davvero bravo) fa un fortissimo affidamento in fase di assoli.

Tra accelerazioni, riffoni alla Testament vecchia maniera ("The New Order" sembra esser stato molto apprezzato in quel della Lorena...) ed i Metallica di fine carriera, un gran gusto per la melodia senza scadere nella banalità, ed una voce che quando è pulita, senza fastidiosi filtri o scream, è davvero efficace, "The Prodigal Child" risulta essere senza dubbio un disco di buon valore, con una curva di apprendimento rapidissima, ovvero coinvolge sin dal primo ascolto e va in breve tempo a crescere, anche complici i chorus "cantabili", come era il thrash anni '80 con il quale tutti noi siamo cresciuti.

Pochissime e brevissime strizzate d'occhio a soluzioni più vicine al metalcore che al thrash non sminuiscono la qualità dei Deficiency, sebbene probabilmente questo voler tenere il piede su più staffe possa alla lunga spiazzare gli ascoltatori meno pazienti o più intergralisti e quindi danneggiare la band. Nella speranza che decidano di dedicarsi con maggiore animo al thrash statunitense bay area, non possiamo che promuovere questo disco e consigliarlo a tutti quelli che ancora considerano, e così sempre sarà, il thrash metal come una delle forme più pure, incontaminate e di valore del metal.

A voi il video!

Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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