Questo quintetto finlandese propone un heavy metal greve, massiccio, muscolare, con qualche infiltrazione southern-stoner. Chitarre rabbiose, ritmiche sferzanti, vocione da boscaiolo alla Phil Anselmo. Infatti il primo nome che si affaccia alla mente ascoltando il disco è senz’altro quello dei Down, specie delle cose più recenti e monolitiche.
L’imitazione dei
BloodRedSky è fedele all’originale, ovviamente senza lo stesso carisma, e possiamo inserirla nel novero dei gruppi minori come Howl, Tombstones, Brand New Sin, ecc.
I giovani scandinavi esprimono grande energia ed il livello medio dei brani risulta discreto, citiamo il groove da metal sudista in “Purifier”, “Stoneskin” e “Goblin king”, ma onestamente nulla che brilli in modo particolare.
Al momento, solo buoni comprimari di settore.
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