Copertina 7

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2014
Durata:non disponibile
Etichetta:Metal Blade Records

Tracklist

  1. FORCED INTO DISMAY
  2. THIS IS TO ALL
  3. NO ABSOLUTION
  4. THE BASHER
  5. NO MERCY FOR COWARDS
  6. DISPOSSESSION
  7. THE DECEIVED
  8. STONEBREAKERS RISING
  9. THEY LIVE, THEY SUFFER, THEY DIE
  10. RAIL OF DEATH

Line up

  • Sonja: guitar
  • Jessica: guitar
  • York: vocals
  • Michiel vd plicht: drums (session)
  • Henri Sattler: bass (session)

Voto medio utenti

Ora questa cosa comincia a diventare seria. Prima pensavo fosse solo una casualità ma ora è totalmente palese. Sto parlando del fatto che tutte (no dai, facciamo gran parte) delle band Netherlandesi suoni come i God Dethroned. E vedi Henri Sattler dappertutto, anche qui, in questi Dictated a suonare il basso e pensi: ma come? Un disco da quelle parti non può uscire senza di lui?
Pare proprio di no.
Fa niente, il vecchio pelatone è garanzia di qualità e alla fine siamo tutti contenti.
Peccato solo che nelle foto promozionali si vedono Jessica e Sonja che si berleccano a vicenda, poi vedi lì dietro Henri-pappone e ti cala la libido.

Ma veniamo al disco. Le due signorine nominate poc'anzi, sono le brave chitarriste che hanno fondato i Dictated nel 2006 e che in questo secondo lavoro continuano ad assalire gli ascoltatori con il loro death metal tipicamente olandese, quindi con tutte le venature thrash del caso e le leggere melodie che solcano le canzoni. The Deceived è un disco ben costruito, suonato in modo convincente e che fa percepire la passione di questi ragazzi per questo tipo di musica. Le mazzate che ci tirano in faccia non sono insensate gare di velocità ma canzoni costruite con criterio, con un buon groove, con bei riff e diversi cambi ti tempo, sufficienti per coinvolgere l'ascoltatore e lasciarlo soddisfatto. Anche il cantato (un growl abbastanza alto, poco profondo ma marcio e convincente) richiama quanto proposto dai God Dethroned e forse, a questo punto, avrei cambiato leggermente il tipo di suoni, perché volte sembra di trovarsi di fronte a bonus track di un Liar Of The White Worm.

Chi però non ha in testa un archivio musicale con le produzioni di Sattler (lo piglio un po' in giro ma mi piace molto) potrà godere sicuramente di più questo album ed assegnargli un punteggio maggiore, io mi fermo al quasi-discreto, un ascolto spensierato ma abbastanza appagante.

Recensione a cura di Francesco Frank Gozzi

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