Gran bella sorpresa questi
Crucifyre, band svedese che ignoravo ma che, giunta al suo secondo disco, propone un vincente miscuglio di swedish-death e black metal. Detta così sembra una cosa semplicistica ma
Black Magic Fire ha diversi elementi per farsi apprezzare, non ultima l'abilità nel songwriting, arma con cui il gruppo riesce a mettere in fila canzoni abbastanza varie da tenere alto l'interesse per tutta la durata del disco.
Devo dire che l'inizio del lavoro mi ha lasciato un po' spiazzato, con quelle voci femminili dall'appeal gotico che, fortunatamente, vengono spazzate via da una furia death-old style appena si avanza col minutaggio. Si passa poi dalla lunga
Funeral Pyre ed il suo corredo oscuro, atmosferico e malvagio, ad una scheggia ignorante come
Faces of Death che, nonostante il suo incedere veloce e senza fronzoli, trova il modo di inserire rallentamenti doomy e scendere in un finale sofferente. C'è anche una bella dose di thrash in questo lavoro, un'altra componente che aiuta a renderlo più dinamico, arriviamo anche ad assistere a una fusione
Slayer/Darkthrone nella canzone
Annalise. Un bel passo avanti per i
Crucifyre rispetto ad debutto, questi quattro anni sono evidentemente serviti per migliorarsi, inglobare diverse influenze e scrivere così canzoni più incisive e personali. Anche la produzione (ultimamente vera croce di una marea di dischi) aiuta ad entrare nell'humus nero e violento dell'album; il suono è infatti molto vintage, pieno, diretto, privo di finezze o abbellimenti "sintetici".
Come chicca, abbiamo Hank Shermann (Mercyful Fate) che suona un assolo su One and One is One.
Black Magic Fire è in definitiva un lavoro assai piacevole indicato a tutti i satanassi amanti del suono crudo e violento (ma non fine a se stesso), intriso di un pizzico di megia nera, che si troveranno a sguainare le corna il cielo e, con la faccia più truce possibile, urlare
Baphomet's Revenge!
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