Being As An Ocean - How We Both Wondrously Perish

Copertina 5

Info

Anno di uscita:2014
Durata:39 min.
Etichetta:InVogue

Tracklist

  1. MEDIOCRE SHAKESPEARE
  2. DEATH'S GREAT BLACK WING SCRAPES THE AIR
  3. L'EXQUISITE DOULEUR
  4. HOW WE BOTH WONDROUSLY PERISH
  5. THE POETS CRY FOR MORE
  6. WE DRAG THE DEAD ON LEASHES
  7. EVEN THE DEAD HAVE THEIR TASKS
  8. GRACE, TEACH US WHAT WE LACK
  9. MOTHERS
  10. NATURES

Line up

  • Joel Quartuccio: vocals
  • Tyler Ross: guitars
  • Michael McGough; guitars, clean vocals
  • Ralph Sica: bass
  • Connor Denis: drums

Voto medio utenti

I Being As An Ocean sono una di quelle tante band fotocopia post-hardcore/metalcore/qualsiasicosacore provenienti dall'America che, nel giro di un paio d'anni o giù di li, raccolgono centinaia di migliaia di consensi in giro per il mondo. Il perchè, onestamente, rimane un mistero.

Chiariamoci, i 5 ragazzi provenienti da Alpine non sono male, anzi. Il loro hardcore è davvero buono e ben suonato, ma di una banalità disarmante, fatta eccezione per i titoli Wertmulleriani dati ai diversi brani che compongono i due dischi finora usciti sotto InVogue, ovvero "Dear G-d.." e il quipresente "How We Both Wondrously Perish".
Banali perchè già sentiti in ogni salsa, da quella più puramente hardcore con cantato in scream a quella più metalcore, con magari un chitarrone ribassato e la voce clean nei ritornelli. E su questo disco abbiamo tutto il panorama sopracitato, compreso di evitabilissima doppietta finale soft ("Mothers" e "Natures") in cui troviamo la fastidiosa voce in clean della seconda chitarra Michael McGough, fastidiosa non tanto per la qualità, comunque buona, quanto per il fatto di arrivare puntuale in OGNI brano a stoppare l'inerzia dello stesso e iniziare a chiacchierare, letteralmente.

Detto questo, se vogliamo analizzare "How We Both Wondrously Perish" dal punto di vista puramente tecnico, siamo di fronte a un lavoro sicuramente sufficiente. Se però dobbiamo analizzare longevità, fastidiosi intermezzi parlati e banalità della proposta, la sufficienza per i Being As An Ocean risulta un miraggio lontano e un premio sin troppo buonista. Propendiamo quindi, almeno per questa volta, per una sontuosa via di mezzo.

Quoth the Raven, Nevermore..
Recensione a cura di Andrea Gandy Perlini

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