Dopo la scomparsa del batterista Joe LaCaze non so quanti avrebbero scommesso su un nuovo album degli
Eyehategod: e invece, a un anno di distanza e con il nuovo Aaron Hill dietro le pelli, la band di New Orleans fa uscire questo nuovo
"Eyehategod", dopo ben 14 anni trascorsi dal precedente "Confederacy Of Ruined Lives".
Inutile sottolineare come nel corso di questo lasso di tempo lo stile e la visione musicale del gruppo di Mike Williams e Jimmy Bower siano rimasti solidamente piantati in un pantano sludge/hardcore, anche se musicalmente parlando siamo lontani dal nichilismo disperato e a tratti noise dei primi lavori. Il disagio scorre palpabile nella trama di riff imbastita dalle chitarre di Patton e Bower, in un incestuoso incontro di blues, distorsioni, feedback e accordature pastose e ribassate, mentre le vocals sgraziate di Williams danno come sempre quel tocco malato e schizoide alla musica degli Eyehategod. Per fortuna questi cinque marcioni con il passare degli anni non hanno messo la testa a posto, e anche dal punto di vista della composizione la band non ha perso la propria vena creativa, come le varie "Nobody Told Me", "Quitter's Offensive", "Medicine Noose" (di cui trovate il video in calce alla recensione), "Parish Motel Sickness", giusto per citarne alcune, sono qui a testimoniare.
I fan degli Eyehategod vedranno sicuramente premiata la loro pazienza, e con questo nuovo omonimo album riceveranno quello che si aspettano dalla band di New Orleans. Bentornati!
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