Copertina 8,5

Info

Anno di uscita:2005
Durata:51 min.
Etichetta:Tabu
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. INTRO: "GREEN REFLECTION"
  2. LUNAR FORCE
  3. ISA
  4. ASCENSION
  5. BOUNDED BY ALLEGIANCE
  6. VIOLET DAWNING
  7. RETURN TO YGGDRASILL
  8. SECRETS OF THE FLESH (INSTRUMENTAL)
  9. NEOGENESIS
  10. OUTRO: "COMMUNION" (EXCERPT)

Line up

  • Grutle Kjellson: vocals, bass
  • Ivar Bjornson: guitars, keyboards
  • Cato Bekkevold: drums
  • Arve Isdal: guitars
  • Oyvind: keyboards

Voto medio utenti

Gli Enslaved sono uno dei pochi gruppi che non mi entusiasmava ai tempi del viking metal, e che riesce invece a stupirmi sempre di più dopo la svolta musicale. Pensavo che il precedente "Below The Lights" sarebbe stato il loro apice, ma mi sbagliavo... Grutle Kjellson e gli altri guerrieri sono tornati più in forma che mai, con un "Isa" che si propone sicuramente tra i migliori dieci album dell'anno appena trascorso! Il gruppo norvegese non ha rinnegato del tutto il passato, almeno a livello tematico. Ma la spinta progressiva che sta dietro ad un album come questo, il tipo di riffing studiato dalle chitarre, il lavoro certosino delle tastiere ci fanno capire che i tempi sono cambiati... Già "Lunar Force" ci dà un assaggio della notevole qualità di "Isa", con un inizio molto intenso (Grutle non ha abbandonato lo screaming, e questa è una grande notizia!) seguito da uno dei riffoni cervellotici e malati a cui gli Enslaved ci hanno abituati negli ultimi anni. E' la vena di quella frangia di band che si è accodata al cambio di direzione dei Satyricon (mi vengono in mente per primi i Khold), fatta di ritmiche complesse e serrate, dissonanti fino all'estremo. Ma gli Enslaved non potevano accontentarsi di seguire, loro vogliono guidare: ed ecco allora spuntare l'inaspettata influenza Voivod. Non ci credete? Sentite se l'inizio di "Bounded By Allegiance" non sarebbe stato alla perfezione sullo storico "Nothingface"! E la storia non si ferma qui: riferimenti alla band canadese sono sparsi per tutto l'album, ed è ovviamente in questi momenti che si sente di dovere qualcosa anche ai grandi Pink Floyd. Dove la musica si fa invece più rilassata e dilatata vengono alla mente Opeth e Katatonia, sopratutto per l'uso di una malinconica ed effettata voce pulita. Impreziosiscono il lavoro anche gli interventi di Abbath degli Immortal e Nocturno Culto dei Darkthrone, quasi a dimostrare che non c'è ostilità tra il vecchio corso del black metal e quello più moderno. Non crediate che "Isa" sia un album semplicemente derivativo: gli Enslaved hanno fatto proprie le loro influenze, e sono stati in grado di reinventarle in un sound personale ed entusiasmante. Alla fine, si potrebbe dire, sono solo delle bellissime canzoni!
Recensione a cura di Alessandro 'Ripe' Riperi

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