Copertina 5,5

Info

Anno di uscita:2005
Durata:36 min.
Etichetta:Listenable
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. WALLS OF HATE
  2. SETTING ME OFF
  3. VIOLENCE BREEDS
  4. SLAY THE ENEMY
  5. WON'T SEE FEAR
  6. FACE THE PAIN
  7. R.A.W. - REVELATION AT WAR
  8. NOT FOR ME
  9. REPENT

Line up

  • Mario Frasca: vocals
  • Dave Linsk: guitars
  • Derek Tailer: bass
  • Tim Mallare: drums

Voto medio utenti

Sotto le mentite spoglie dei Speed/Kill/Hate in realtà si celano gli Overkill, o meglio buona parte di essi. Il chitarrista Dave Linsk iniziò a comporre dei brani che sarebbero dovuti finire su un disco degli Overkill, ma poi decise di pubblicarli sotto altro moniker, reclutando per l’occasione il batterista Tim Mallare ed il bassista Derek Tailer, cui aggiunse la voce di Mario Frasca degli Anger On Anger. Ecco nati gli Speed/Kill/Hate ed il loro primo disco “Acts Of Insanity”.
Ovviamente il genere non poteva non essere un thrash/core tirato e violento, pieno di rabbia e suonato alla massima velocità possibile, con l’unico intento di schiacciare l’ascoltatore sotto un’enorme mole di riffs e rullate di doppia cassa.
La genuinità e la bravura con cui questi ragazzi pestano sui propri strumenti è ammirevole ed invidiabile, pezzi come “Face The Pain” e “Revelation At War” sono delle vere e proprie macchine da guerra, e l’andazzo generale del disco non è molto dissimile, anzi, ogni occasione è buona per dare una dimostrazione di ulteriore cattiveria. Talvolta i patterns suonano un po’ stantii ed abusati, talvolta si arriva addirittura ad assuefarsi a tanta violenza, al punto da trovarla insensata, per non dire monotona. 36 minuti di headbangin’ continuo e sfrenato.
In definitiva un disco ordinario, che non avrebbe certamente sfigurato nella discografia della band originaria, ma che ci sentiamo in dovere di non incensare più del dovuto, visto che, appunto, esiste già la band originaria e quindi di conseguenza questo disco non ha nemmeno la scusa, per essere acquistato, di andare a completare la discografia degli Overkill. In altri momenti e in altri contesti questa potrebbe essere una solenne stroncatura, ma non ci sentiamo di calcare la mano, soprattutto in considerazione del fatto che comunque il disco è godibile. Chi volesse una bella mazzata thrash è pregato di accomodarsi, gli altri ne stiano alla larga.
Recensione a cura di Luigi 'Gino' Schettino

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