Copertina 5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2005
Durata:32 min.
Etichetta:Pulsar Light
Distribuzione:Masterpiece

Tracklist

  1. CRUSHED SMASHED MANGLED
  2. TO EAT
  3. THE CUNT COLLECTOR
  4. CRUSHED VAGINA
  5. FIST FUCKED IN THE THROAT
  6. SACRILEGE CHRISTIANITY
  7. YOUR ROTTING LIPS
  8. DELICIOUS
  9. THERE IS NO GOD BUT MAN
  10. WAKE UP AND SMELL THE PUS
  11. C4 THE NITRO CHEWING GUM
  12. BUBBA

Line up

  • Johan Antonissen: vocals, bass
  • Timmy De Beukeleer: guitars
  • Jeroen Vingerhoed: guitars
  • Paul Brunson: drums

Voto medio utenti

Questo credo che sia il secondo full-lenght dei belgi Suhrim, anche se la loro discografia è piena zeppa di releases minori, compreso quello “Old Scars Fresh Wound” che ebbi modo di recensire l’anno scorso e che constava di una raccolta di materiale vecchio. Allora avevo espresso il desiderio di rivedere la band alle prese con composizioni nuove e quindi eccomi accontentato con questo nuovissimo “The Cunt Collector”.
Nuovissimo non è il termine più adatto per descrivere la musica dei Suhrim, i quali si rifanno al death metal ruvido e sgraziato degli anni ’80, in una sorta di tributo a bands come Autopsy ed Obituary. Purtroppo questo disco mi conferma che la band belga non ha le qualità per emulare, e nemmeno tributare, quelle bands. Il sound è sporco come dovrebbe essere ma non è abbastanza violento e brutale, perdendosi in semplici ripetizioni e ridondanti clichè, i quali se per quanto riguarda l’aspetto iconografico, e parlo di liriche e titolo delle songs, mantengono ancora un certo fascino, lo stesso non si può dire per la musica.
Canzoni come “Fist Fucked In The Throat” o “Your Rotting Lips” suonano come la sinfonia del “vorrei ma non posso”, con la band che cerca in tutti i modi, e di questo gliene va dato atto, di picchiare duro e creare muri di suono, ma ciò che resta dopo la fine della festa è quasi nulla.
Io penso che anche nell’emulazione ci sia bisogno di talento e bravura, e cito una band a caso i Chaosbreed, e purtroppo i Suhrim non eccellono in questo. Certo avranno anche la copertina e l’artwork interno censurati, i quali, seppur opera di Malfeitor Fabban, sono comunque orribili, ma la sostanza è quella che è, cioè mediocre. Però è carina la confezione digipack con all’interno il poster dello “explicit lyrics”.
Recensione a cura di Luigi 'Gino' Schettino

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