L'olandese
Maurice de Jong è un artista molto prolifico: basta dare un occhio alla miriade di lavori realizzati con il suo progetto
Gnaw their Tongues, tralasciando tutte le altre entità in cui il nostro è coinvolto, per rendersene conto.
Una tale logorroica produzione musicale, solitamente, può significare due cose:
1) Siamo di fronte ad un genio.
2) Siamo di fronte ad uno che registra qualunque porcheria.
Quale è la verità?
Purtroppo per il "tulipano" siamo nei pressi della seconda ipotesi e l'album del quale vi parlo, che come da titolo raccoglie le prime composizioni dei G.T.T. per oltre due ore di musica, è una conferma di quanto appena detto.
I brani che compongono questa raccolta spaziano tra la dark ambient, l'industrial, le atmosfere da soundtrack e qualche spruzzata, molto sullo sfondo, di black metal per un immane polpettone che vorrebbe essere inquietante e che, invece, risulta solo tedioso se non addirittura fastidioso.
Ho sempre pensato che suonare questo genere di musica sia cosa piuttosto difficile: il limite tra il semplice rumore e il vero viaggio nei meandri dell'oscurità del proprio animo è molto labile e quindi risultare efficaci e convincenti è impresa tutt'altro che scontata.
Insomma gente come
Raison D'être,
Lustmord,
MZ 412 o
Coph Nia, giusto per fare qualche esempio, sa farti sprofondare nel buio ed è maestra nella manipolazione delle onde sonore e del rumore, il buon Maurice
NO.
Spero di non dover mai più incrociare questo pseudo musicista.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?