Una vera e propria scoperta per quanto riguarda il black/gothic svedese. Le premesse non erano ottime e c’erano delle riserve, considerando che il gruppo è sorto nel 1995 e, a parte due demos autoprodotti, “25th Hour, Bleeding” è il loro esordio.
Ci aspettavamo il solito gruppetto black/gothic con voci femminili e invece i Provenance sono stati una rivelazione. Davvero niente male. Varie influenze si mescolano bene per dar vita ad un progetto singolare. Nonostante abbiano dovuto affrontare un anno piuttosto difficile, che ha tenuo lontano la vocalist Emma Hellstrom dal resto della band, e nonostante il bassista e il chitarrista nel 1997 abbiano lasciato il gruppo, la band ha comunque registrato nuove tracce.
La vera novità è la capacità di questi musicisti di aver unito il gothic al progressive e di aver creato qualcosa di veramente originale, come la superba voce femminile. Inoltre i Provenance sono riusciti a trarre un ottimo spunto, rielaborandolo, da gruppi di una certa portata, quali My Dying Bride, Anatema, The Gathering, Arcturus e Anglagard. Questa caratteristica è evidente in alcuni brani, come “Deluded into delirium”, “For whom I bleed” e “Ignominy Embodied”.
La prima traccia presente un’interessante e singolare linea vocale che sembra scritta direttamente dal divino Vortex, mentre in “Ignominy Embodied” le ritmiche ricordano un misto tra Dark Tranquillity e Crematory, mentre gli assoli si rifanno palesemente allo stile dei Fates Warning di “Perfect Simmetry”. Quindi, in finale, i The Provenance hanno realizzato una notevole sinergia con un’ottima inventiva.
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