Vogliono spiazzarci i nostrani
Soul Rape. Il gruppo di Varese debutta oggi su Punishment 18 Record ma alla prima canzone non sai cosa aspettarti, visto che la copertina di
Dan Seagrave promette death metal ma la traccia parte con chitarre acustiche, violini, violoncelli... poi arriva la potenza, e tutto torna.
Stiamo parlando di un combo in cui militano dei ragazzi che non degli sprovveduti, sono strumentalmente capaci e gli otto pezzi che compongono
Endless Reign sono strettamente legati alle caratteristiche di band come
Arch Enemy (per le parti solistiche e melodiche),
At The Gates nelle scelte dei riff e dei suoni (
Like The Serpent's Tongue è assolutamente esplicativa in questo senso) e prendono in prestito qualcosa da altre formazioni estreme e non.
Andando avanti ed ascoltando
Illusion & Sofference, brano che inizia in modo molto melodico per poi crescere, non possono non venire in mente i primi
In Flames, questo prima che il brano diventi assolutamente
Carcass con l'aumentare dell'aggressività ed in un istante finiamo dentro
Heartwork e
Necroticism, anche grazie al cantato di
Larry che richiama da vicino quello di
Walker. Altre influenze che nel lavoro si possono nettamente percepire, sono quelle dei
Death in certi riff ed armonizzazioni.
In tutto questo, i
Soul Rape provano ad infilarci un po' di personalità, attraverso l'utilizzo di un cantato che, otre al growl rarposo e strozzato (che, a proposito, rimanda un po' anche quello degli
Skeletonwitch) utilizza parti pulite che... rimembrano
Warrel Dane ed in certi casi si spingono in alto senza grandi risultati, anzi, in alcune occasioni si avverte un miagolio. Non voglio sembrare stronzo nel fare l'appunto su tutto e non cerco l'originalità (non ascolterei più questo genere),
Endless Reign è un disco tutt'altro che brutto ma, come vedete, durante l'ascolto emergono continui richiami ad altre band, cosa che l'inserimento di violini, variazioni vocali e stacchi jazzati che vengono buttati in mezzo "così", in modo slegato da tutto il resto, non risolvono. Problemi ulteriori arrivano da una produzione poco omogenea, buona nei suoni naturali della batteria, ma per le chitarre, soprattutto in fase ritmica, il suono è un po' povero, piatto, poco incisivo ed in generale è tutto slegato e terribilmente secco.
Tutto questo lo dico da grande amante del death metal e delle band che ho citato come esempio, ma per arrivare ad un livello superiore i
Soul Rape devono limare diverse cose e trovare una coesione che sento un po' mancare.
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