Copertina 7

Info

Genere:Gothic / Dark
Anno di uscita:2014
Durata:39 min.
Etichetta:Valery Records
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. PURE LOVE
  2. BORDERLINE
  3. THE DREAM
  4. NOVA
  5. MOONWATCH
  6. KILL ME NOT
  7. FEVER
  8. LOOK OF YOUR EYES
  9. THE ONLY ONE
  10. BLIND GAME
  11. WAR DANCE

Line up

  • Raff Cruz: vocals
  • Steve Pons: bass
  • Stefano Lucchese: drums
  • Marco Mazzesi: keyboards
  • Kevin Fisher: guitars

Voto medio utenti

Due differenti identità geografico-artistiche al servizio dell’estetica raffinata e conturbante della new-wave e del gothic-rock.
Non è difficile identificare in tali termini l’essenza di questi Neracruz, fondati a Londra nel lontano ’95 da Raff Cruz, italiano di nascita, britannico d’adozione e negli anni attivo in varie bands, tra cui Sigue Sigue Sputnik e Underneath What.
Due anime che si riflettono nella line-up del gruppo e nelle sue scelte espressive, suddivise tra inglese e madrelingua (spesso alternati all’interno dei singoli brani … una soluzione di grande suggestione), a comporre, visti i riferimenti stilistici, un’interessante miscellanea tra Sisters Of Mercy e The Cult da un lato e (primi) Litfiba e Neon dall’altro, senza dimenticare di aggiungere al quadro complessivo un pizzico di attitudine maggiormente mainstream, riconducibile a gente come Simple Minds, Billy Idol e Luciferme.
La mediazione funziona piuttosto bene, grazie soprattutto alla cultura e alla “misura” dei protagonisti, molto abili nell’onorare, con personalità e senza incorrere in fastidiose manifestazioni retoriche e parodistiche, una “scena” ancora oggi assai apprezzata della comunità rockofila (vedasi il successo di Editors, Interpol, White Lies, ecc.).
Il disco, così, appare allo stesso tempo accattivante e inquietante, in un misto di luce e ombra sempre equilibrato e convincente, sostenuto da una classe compositiva e interpretativa certamente non banale e dalle capacità di un vocalist in grado di essere credibile e di trasmettere emozioni autentiche pur non nascondendo i suoi evidenti modelli canori (con una particolare predilezione per Ian Astbury, direi).
Con un team in “cabina di regia” di notevole valore e professionalità (produzione affidata a Nicolò Fragile e mixaggio curato dal noto Marco Trentacoste), “Neracruz” saprà ammaliare gli aficionados del genere con una manciata di pezzi tutti ben congeniati e melodicamente parecchio coinvolgenti, adatta anche ad affollare i dance-floor più oscuri e decadenti.
Sottolineando, tra i singoli, pure la sensibilità esecutiva di Marco Mazzesi, non mi resta che consigliare i Neracruz a chi pensa che un “suono”, per quanto molto codificato e popolare, possa essere adeguatamente celebrato e non solo emulato.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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