Provengono dalla mia amata Firenze gli
Stone Circles Fuzz Orchestra, quartetto proponente un alternative rock decisamente incentrato su influenze stoner/desert ma la nascita come tribute band dei
Pearl Jam si sente tutta, decidete voi se questo può essere un bene o un male.
In realtà queste molteplici influenze e direzioni non sembrano essere ben amalgamate tra di loro e ne risulta che le sei tracce siano tutte abbastanza ben distinte tra di loro, quale più rock, quale più psichedelica, quale più "pearljamiana" e quale più stoner: da questo punto di vista necessità più maturazione ed una maggiore omogeneità delle scelte, ma essendo questo l'EP di debutto chiudiamo un occhio e ci concentriamo sulla qualità della musica proposta, sempre piuttosto gradevole e convincente.
Ruvidi nell'approccio, intensi nella proposta ed anche particolari avendo scelto il "
La verdiano" come accordatura con diapason a 432Hz, gli Stone Circles Fuzz Orchestra, conosciuti anche come "
Il circo delle pietre", sebbene cedano sul finale di EP con un paio di brani al di sotto del resto (più cover dei
Nirvana di "
Something in the Way"), riescono a confezionare una buona mezzora di rock, con punte come l'ipnotica prima e trascinante poi opener "
Death for Dummies Vol 2.0", "
Greedy Monkeys" e l'energica "
Moonna", con un finale frizzante e carico di intensità. Da segnalare la buona prova dietro al microfono di Samuele Camiciottoli, anche al basso, e del resto della band ma bisogna scollarsi un po' di dosso la
eddievedderite che giocoforza si è acquisita negli anni di "tributaggio".
C'è ancora da affinare più di una cosa ma senza dubbio di sicuro interesse per i patiti del genere.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?