Copertina 8

Info

Genere:Gothic / Dark
Anno di uscita:2015
Durata:non disponibile
Etichetta:Candlelight Records

Tracklist

  1. BREATHE
  2. Í HULDUSAL
  3. HLIÐARGÖTU-HEIMSVELDI
  4. KYRR
  5. UNDIR ÞUNNU SKINNI
  6. LONE
  7. IN SHALLOW SEAS
  8. RED STREAM

Line up

  • Birgir Thorgeirsson: Vocals, Guitars
  • Engilbert Hauksson: Bass
  • Ingi Þór Pálsson: Guitars
  • Kristján Einar Guðmundsson: Drums
  • Thorlakur Thor Gudmundsson: Guitars

Voto medio utenti

Che i Kontinuum fossero un gruppo speciale lo si era capito, immediatamente, ai tempi del loro esordio.
La loro musica sapeva emozionare, ti faceva viaggiare lontanissimo.
Dopo tre anni dal loro primo disco, il nuovo "Kyrr", rilasciato dalla Candlelight Records, conferma quella sensazione di preziosità che avevamo respirato ascoltando "Earth Blood Magic", e conferma la qualità di un gruppo tanto particolare quanto affascinante nel suo modo di intendere la musica.
Una musica profonda, oscura, melodica ma in costante tensione metallica, una musica in cui convivono post rock, dark, metal, gothic, vaghi sentori black e, secondo me, soprattutto, Islanda, paese di provenienza dei nostri.
Come i conterranei Solstafir, ai quali viene facile accostarli, per lo meno in questa occasione in cui, rispetto al passato, la forma canzone è più curata, i Kontinuum sanno esprimere sul pentagramma tutte le contraddizioni della loro terra: i loro brani sono epici chiaroscuri che accolgono nelle proprie spire malinconia, rabbia, calore, freddo, luce e buio.
Tutti insieme e tutti in una unica colata di pura emozione.
"Kyrr" è un album che ti abbraccia lentamente ma che, poi, non ti lascia più andare via.
Le sue melodie sono carezzevoli.
Le sue melodie sanno essere disperate.
Il gusto delle sue note è aspro, è amaro, ma anche caldo come un buon bicchiere di whisky da sorseggiare, con calma, quando fuori nevica mentre l'eleganza e la durezza delle note risuonano tutt'intorno.
"Kyrr" si nutre delle chitarre che, sovente, esplodono nella loro ruvida distorsione metallica, si nutre di tastiere, mai invadenti, che dipingono tappeti semplici e distanti, gioca con arpeggi delicati e atmosfere fredde che ci conducono per mano verso il buio e si sublima nella calda voce di Birgir Thorgeirsson che ha il sapore del Nord.

Il sapore più dolce e distante di un Nord sfocato nelle nebbie che lo avvolgono fameliche.
Il sapore di tutta questa meravigliosa musica.

Album da ascoltare di notte.
E da assaporare come l'odore del proprio amante.


Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

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