Se doveste passare dalla mia scrivania in questi giorni e chiedermi "cos'è il brutal?", la mia risposta sarebbe alzare il volume di questo
The Beyond. Dopo essere stati spaventanti dalla quantità di roba e la confusione imperante (tipo zingaropoli) sul mio "banco da lavoro", verreste abbattuti dalla botta sonica dei
Sickening.
La band toscana arriva al terzo disco e lo fa conscia di non inventare nulla, concentrando tutte le proprie forze nella creazione di un album formalmente perfetto, che non rivoluziona il genere ma che rimane un piacevolissimo ascolto. Come dire "adesso faccio un disco che spacca il culo!", e lo fai davvero.
Blast ultrasonici, momenti più groove, voce dall'oltre tomba, saltuarie dissonanze a spezzare l'assalto, grandi riff, precisione d'esecuzione... c'è tutto. C'è pure il "momento ridarella" (che in questo genere non guasta mai), ovvero il bellissimo "mi mi mi mi mi - mi mi mi mi mi" presente su
The Passage.
Il disco è un concept album ispirato al capolavoro horror di
Lucio Fulci, "...E Tu Vivrai Nel Terrore! L'aldilà" con sporadici inserti di stralci del film e con le scene principali "musicate" dalla band: spettacolo. Da sottolineare l'ottimo lavoro del nuovo bassista che riesce a tenere il proprio strumento sempre in evidenza con un suono secco, tagliente ma perfettamente inglobato nei pezzi, senza che risulti un elemento estraneo. D'altronde la garanzia sonora c'è tutta, visto che la registrazione è stata fatta presso i
MathLab Recording Studio ed il mastering presso il "solito impeccabile"
Stefano Morabito.
Dopo davvero tanti ascolti ed un'assimilazione completa del lavoro, mi sento di poter dire che la seconda parte del disco è quella meglio riuscita, con vere e proprie bordate come
...and Then New Light, i grandi stacchi di
The Prophecies of Eibon, oppure la completa
Beyond the Threshold , impreziosita da un grande lavoro di basso.
Dopo tante lodi, perché "solo" un 7,5? Beh, se non siete avvezzi al genere, se siete nuovi nelle lande del metallo della morte più estremo, alzate tranquillamente di un punto, il disco lo merita. Se invece siete scafati esploratori delle paludi sonore più zozze potrete sicuramente divertirvi molto con The Beyond, ricordando però il discorso fatto qualche riga più sù.
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