Succede in rarissimi casi, quando le condizioni sono favorevoli. D'altronde l'eclissi solare di qualche settimana fa ci aveva avvisato.
Ebbene sì, le costellazioni si sono allineate e subito dopo, dalle profondità di R'lyeh, qualcosa di malvagio ha iniziato a scatenarsi. Nei suoi limacciosi sotterranei il male ha ripreso forza, Cthulhu ha smesso di attendere, si è risvegliato.
Signori, inchinatevi ai
Sulphur Aeon, portatori del verbo dei grandi antichi.
Non voglio tergiversare sugli scritti ed i mondi di
Lovercraft, ma è quantomeno necessario sottolineare il forte legame che unisce la musica dei tedeschi all'immaginario del genio di Providence.
Dopo un album spettacolare come
Swallowed By The Ocean's Tide (2013), i Sulphur Aeon aggiustano un pochino la loro proposta e ci presentano il loro nuovo e sublime Gateway to the Antisphere, accompagnato da uno degli artwork migliori degli ultimi anni (opera di Ola Larsson). Un combo da top ten 2015.
Nessuno è più al sicuro, il denso e titanico muro sonoro eretto dalla band riesce ad abbattere qualsiasi cosa, riesce ad insinuarsi in ogni anfratto, a coprire di nero il cielo ed infine a schiacciarti. Parliamo di death metal, molto tecnico ma non troppo ingarbugliato, mai freddo ed autoreferenziale. Grande è la tecnica in possesso dei musicisti che si impegnano a costruire strutture e passaggi densi e complessi il giusto, senza esagerare, allo stesso tempo riescono ad essere sporchi e contaminati. La patina black (tipo
Watain) presente nel precedente lavoro si è un po' assottigliata ma non è svanita (soprattutto nelle rhythm guitars) a favore di una viscosità sonora palpabile, ancora maggiore. Riff pieni, saturi si danno il cambio con accenni di melodia in tremolo picking, con accelerazioni brucianti in cui emerge tutta la bravura dei Nostri, in cui il drummer sembra possedere veramente i tentacoli del dio-polpo. Alcuni brani sono più ritmati con una sottile melodia (
Abysshex), altri più atmosferici (la splendida
title track), ma gran parte delle canzoni ha coordinate che si muovono tra
Immolation, Hypocrisy, Morbid Angel, più qualcosina dei vecchi
Amon Amarth. La loro forza sta nell'essere abbastanza vari da tenerti acceso, non troppo brutali da seppellirti di cattiveria, non troppo melodici da risultare pacchiani. Certe soluzioni (le meno ricercate), lo ammetto, sono totalmente mutuate dai
Behemoth, ma su questa base i
Sulphur Aeon sanno costruire la loro musica che è più magniloquente di quella dei polacchi e ha sempre un tocco di epicità.
Se questo
Gateway To The Antisphere sia migliore del suo predecessore non lo so ancora, il tempo lo dirà, di sicuro è un disco da ascoltare e riascoltare per sprofondare sempre più giù nell'abisso. Listen to the Calls From Below!
"Diluvial Ascension - Gateway To The Antisphere"