Copertina 6,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2015
Durata:43 min.
Etichetta:Cyclone Empire

Tracklist

  1. INTRO / UNHOLY REPRISAL - RESURRECTION OF THE COFFIN BORN
  2. THE MISSING AND THE DETECTIVE'S HUNCH
  3. RETURN TO THE HOUSE OF GROTESQUE
  4. OF DEATH AND UNSPEAKABLE THINGS
  5. HER EXQUISITE CORPSE - THE SKINLESS BRIDE
  6. FRIGHTFUL SIGHT OF THE SKINLESS CORPSE AND THE WORM
  7. DOWNFALL - IT'S ALL GONE TO HELL
  8. RISE - THE ADVENT OF THE CROOKED MAN
  9. THE CREATURE AND THE ELDER SIGN
  10. MAGNUM INNOMINANDUM - HE OF THE YELLOW SIGN
  11. THY KINGDOM INFERNAL - A PROMISE OF HELL
  12. HASTURS HOMECOMING - ALL HELL AWAITS
  13. THIS IS THE END
  14. THE BETRAYER AND THE MAN CHILD

Line up

  • Herr R. Johansson: guitars
  • Master K. Lee: vocals
  • Grand Master J. Berglund: bass
  • Notorious B. Helgetun: drums

Voto medio utenti

Nato dalle menti di due figure carismatiche e prime movers come Rogga Johansson e Kam Lee (storica voce dei Massacre e dei Death), i The Grotesquery sono passati dallo status di project a quello di formazione vera e propria dopo il buon successo dei primi due album del 2010 e 2012, entrambi pubblicati dalla sempre più valida ed affidabile Cyclone Empire.

Anche il terzo disco "Curse of the Skinless Bride" esce per la label di Donzdorf (stesso paesello di nascita della Nuclear Blast, incredibile) e la musica proposta non si discosta di un millimetro da quanto suonati in questi ultimi 5 anni, ovvero un death metal assai old school, tutto feeling ed impatto, molto lineare e basato unicamente sull'efficacia ed il coinvolgimento del riffing work (nonchè dalla malevole e riconoscibilissima ugola di Kam Lee) e sull'utilizzo di tematiche oscure ed orrorifiche di cui il sottoscritto non è assolutamente nè cultore, nè appassionato, nè interessato.

Quindi ometterò la parte scenografica e di contorno e vi parlerò solo della parte musicale, che sinceramente non esalta ma nemmeno delude, attestandosi su un normalissimo nonchè a volte assai banale e scontato death metal mid tempos, marcio ma allo stesso tempo piuttosto melodico e godibile, che effettivamente si lascia ascoltare in grande semplicità anche distrattamente ma che dubitiamo potrà superare la prova del tempo, anche fosse quella di pochi mesi di longevità. Il sound non è affatto male, sembriamo sparati indietro nel tempo a quel fine anni '80 inizio '90, con i chitarroni belli pieni e la voce di Kam che è un mix tra un Lars Goran Petrov con la raucedine e un vocoder tarato male, ma il risultato come immaginate è più che positivo.

Troppi brani, anzi troppe intro, spezzano il continuum di un disco che in ogni caso è più che onesto, che potrebbe regalare qualche buonissimo spunto qua e là, che indubbiamente presenta un quid superiore a tutti gli appassionati di Lovecraft e compagnia bella, ma che di certo non fa strabuzzare gli occhi nè titillare i padiglioni auricolari.

Un onestissimo disco death metal super old style, senza ambire a posizioni di vertice nè rischiare una retrocessione: metà classifica insomma, e passa la paura.
Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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