E' strano a dirsi, ma in questi mesi si sta concretizzando una cosa abbastanza bizzarra... gli States, dopo la parentesi australiana rappresentata dai Daysend, stanno prendendo spunto a piene mani, e con anni di ritardo (esattamente come succede in Europa quando si captano le nu sensations a stelle e strisce) da tutti quegli elementi tanto cari alla scena Swedish Death Metal. E così ora abbiamo i Trivium, giovanissimo combo proveniente dalla Florida, al secondo full lenght album, primo sulla potente Roadrunner. Il sound di questi ragazzi, partendo dalle influenze Thrash Metal anni '80 ed anni '90 (Metallica, Slayer, Pantera, Testament e Death) si avvicina di molto alla visione di bands come Arch Enemy o Soilwork, innestando però alcuni elementi tanto cari alle bands americane tanto di moda in quest'ultimo anno, ovvero grandiose aperture Emo. Ad essere onesti, questi Trivium sono davvero eccellenti. Ottimi intrecci delle six-strings (il guitar hero e main singer Matt Heafy nel 2002 ha vinto il Best Metal Guitarist Award all'Orlando Metal Awards), con tanta melodia e tanta voglia di puro Heavy Metal (proprio per nulla mascherata), grandiosa la sessione ritmica (il bassista Paolo Gregoletto più volte ha jammato con il buon vecchio Nicko McBrain - e non mi dite che non sapete chi è - mentre fragoroso è il drumming di Travis Smith) e bellissime dinamiche di voce, sia sullo screaming che sul pulito. A pensarci bene i Trivium ad oggi potrebbero essere presi campione per rappresentare una sorta di riassunto della ciclicità e dell'evoluzione del Melodic Death Metal. Una volta vi erano le band americane, come quelli citate sopra. Poi il sound si è piano piano sviluppato nel Nord Europa innestando voci sempre più screaming e pestando sull'acceleratore, pompando i suoni ed estremizzando ancora di più divario tra melodia ed suono selvaggio, arrivando lemme lemme a trovare soluzioni sempre più melodiche sulle vocals, ampliando il tutto su quelle clean. Oggi, ad un ristagno del suddetto genere (a parte gli unici due o tre nomi grossi), il tutto può passare ancora nelle mani degli americani, inserendo nuove soluzioni Emo nel sound accuratamente preparato da anni a questa parte nel nostro Continente. I Trivium stanno riuscendo ove gli In Flames hanno fallito con l'ultimo 'Soundtrack To Your Escape'. E non è poco. Mi raccomando, tenete d'occhio questi ragazzi, perché sono semplicemente grandiosi. Dimenticavo: masterizzato e missato da sua Maestà Andy Sneap… assolutamente una garanzia.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?