Primo disco autoprodotto per i Pistoiesi Six Fold Enticed, band dedita ad un metalcore pesante e claustrofobico, ricco di rabbia e livore, che molti rimandi ha a bands come Chimaira e Dead To Fall, ma non scorda i Machine Head di “The More Things Change”.
Dopo un’intro molto lunga si apre subito in maniera pesante con “Dissident”, la prima di una lunga serie di songs monolitiche e spietate, le quali magari difettano di un pizzico di personalità e di varietà, soprattutto nella voce del singer, la quale pur essendo perfetta per la parte, col suo perenne overdrive appiattisce sovente le composizioni, ma non lasciano spazio per incertezze di sorta, con un assalto granitico e mai domo. “Fanatic” e “Fury” hanno qualche sprazzo in cui si cerca di far valere la ragione sulla forza, ma i Six Fold Enticed non si fanno mai troppo pregare e tornano quasi subito alle vie di fatto, riducendo il nostro apparato uditivo ad una poltiglia sanguinolenta. La sola “Confession” parte tranquilla, ma dopo un po’ entra la corrosiva voce del singer a creare scompiglio in un’attraente alternanza tra parti tranquille e altre violente, su uno sfondo di perenne tensione apocalittica.
Il sound che questi ragazzi hanno saputo ricreare è qualcosa degno di menzione, compatto, di impatto, acido e claustrofobico, con una sezione ritmica simile al cemento e un riffing che scava, grattugia e dona un groove decisamente mostruoso.
Con qualche aggiustamento questi ragazzi faranno strada, ma questo disco è già un gran bel presente. Non vedo l’ora di sentirne di più.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?