Copertina 7

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2015
Durata:23 min.
Etichetta:Dream Records

Tracklist

  1. WORLD IN SIN
  2. BLACK DAY IN PARADISE
  3. VIRTUAL FREEDOM
  4. SAHARA
  5. BLACK STAR

Line up

  • Csaba Zvekan: vocals, rhythm guitars, bass, keyboards

Voto medio utenti

A poca distanza dal debut album "I Am God" gli Exorcism tornano con questo nuovo EP, intitolato "World In Sin", con un formazione nettamente rivoluzionata che si trasforma praticamente in una one-man band di Csaba Zvekan.

Il disco di debutto si è fatto notare per la buona qualità dei pezzi, potenti e orecchiabili, con un songwriting di alto livello e per le rilevanti doti tecniche della band, a partire dalla possente ugola di Zvekan a sorreggere tutto l'impianto. Con questa rivoluzione il ruolo del vocalist assume ancor più una posizione di rilievo e si dimostra in grado di riuscire a sostenere il peso di un intero gruppo praticamente da solo, nonostante la partecipazione di alcuni musicisti in studio, si citino ad esempio Andy Drake e Joe Stump alla chitarra, gli italianissimi Mirkko DeMaio (batteria) su un paio di tracce e Lucio Manca (basso) su altri tre pezzi.

Per quanto riguardo il contenuto dell'EP troviamo le stesse caratteristiche che si erano evidenziate nello scorso full-length. L'opener e title-track dimostra immediatamente quanto sia forte la personalità di Zvekan dietro al microfono, oltre al funambolico assolo di Joe Stump nel mezzo della canzone. In "Black Day in Paradise" si riscontrano le ispirazioni principali degli Exorcism, ovvero Black Sabbath e Ronnie James Dio, in un pezzo aggressivo e dal chorus orecchiabile. "Virtual Freedom" è un altro brano irruente con un buon intermezzo di chitarre; "Sahara" riporta alla mente ancora una volta lo stile di Ronnie James Dio con un'atmosfera maggiormente oscura; "Black Star" rallenta il ritmo e punta tutto sull'interpretazione del vocalist, avvicinandosi molto allo stile di alcuni pezzi di "I Am God".

Un buon EP questo degli Exorcism che speriamo funga da anticipo ad un secondo full-length.

"Black Day In Paradise"

Recensione a cura di Stefano Giorgianni
Word in sin

Experimental doom oppure prelude alla contaminazione con svariate forme musicali extreme metal che si incontrano senza grosse novità stilistiche

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