I finlandesi Carnalation, dopo aver autoprodotto nel 2012 il loro debutto “Deathmask”, tornano a far parlare di sé con la pubblicazione di questo corposo ep della durata di quasi 25 minuti grazie all’interesse della Inverse Records.
Cominciamo col dire che il combo finnico è di quelli che scrivono in funzione dell’attività live, di conseguenza le cinque canzoni di “Ghosts” si dovrebbero apprezzare maggiormente coi volumi settati ai massimi livelli piuttosto che in cuffia.
Tecnicamente ci troviamo fra le mani sonorità death alternative che alternano riff dilanianti ad aperture più melodiche in cui si denota la buona prova del singer Anssi Rissa, che si ispira chiaramente ai singer della seconda ondata death svedese di fine anni 90.
Pur non essendoci niente di unico ed irripetibile e pur non avendo uno stile personale spiccato, i Carnalation suonano in maniera convincente, sprigionando watt su watt dagli amplificatori.
L’episodio migliore del cd, “Prometheus”, indica la strada da seguire. A loro dimostrare di esser capaci di rimanere a galla.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?