Copertina 5,5

Info

Anno di uscita:2014
Durata:41 min.

Tracklist

  1. TROUBLE
  2. FEED MY RAGE
  3. AMEN (HEY MAN)
  4. SPIRAL OF SILENCE
  5. LUCIFER
  6. A NEW CHOICE
  7. REVENGE
  8. FALLING IN MY REBIRTH
  9. GAME OVER
  10. SHAME

Line up

  • Martina Petocchi: vocals
  • Chiara Imperato: guitar
  • Valeria Trevisan: bass
  • Sonia Ghirelli: drums

Voto medio utenti

Come diceva il buon Scott Ian: “Il nu metal non ha niente a che fare col metal, è solo pop con le chitarre distorte!”

Quando ho iniziato ad ascoltare l’album di debutto delle Snei Ap mi è subito tornata alla mente questa frase. Non perché le nostre suonino nu metal, ma perché sia nella biografia, sia nelle informazioni trovate in rete, il quartetto emiliano si professa una band metal. E sinceramente la prima domanda che mi sono posto è: in base a cosa?

Ho ascoltato il disco assolutamente senza pregiudizi. Non mi è mai importato nulla se una band è tutta al femminile, mista, trans o macho, quello che conta, per me, è la qualità della musica. E in questo caso devo dire che non solo non è propriamente alta, ma soprattutto è lontana anni luce da qualsiasi tipo di metal, antico o moderno che sia. E se devo dirla tutta io farei anche un’enorme fatica, salvo qualche cosina qua e là, a classificarla come hard rock.

Di che stiamo parlando, quindi? Semplicemente di un album di rock moderno, pericolosamente tendente al pop e a qualsiasi cosa possa includere nella propria definizione la parola ‘post’, sia per quanto riguarda i suoni, sia per le soluzioni armoniche adottate dalle nostre balde giovani. Il mood generale è decisamente decadente, la voce è spesso mono tona e alla lunga stanca abbastanza, i ritmi sono quasi sempre assestati sui mid tempo, e manca quel guizzo che possa far sì che l’album non venga riposto, dopo il primo faticoso ascolto, in uno scaffale a prendere polvere.

I brani sono noiosetti, non hanno il gusto sanguigno del rock sudato, né sono abbastanza malinconici per poter piacere ai darkettoni… stazionano in un limbo che, ho paura, non possa accontentare fino in fondo quasi nessuno. Il disco stenta a decollare, e davvero si arriva con notevole fatica fino in fondo alla tracklist senza che uno sbadiglio (o più di uno) ti assalga prepotentemente… Secondo me c’è ancora molto lavoro da fare da parte della band, se le nostre vogliono davvero lasciare una traccia memorabile nella scena rock nostrana. Fino ad allora non saranno niente altro che l’ennesima all famale band, il che mi sembra decisamente poco…
Recensione a cura di Roberto Alfieri

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