Iron Savior - Live at the Final Frontier

Copertina 6,5

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2015
Durata:84 min.
Etichetta:AFM
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. ASCENDENCE (INTRO)
  2. LAST HERO
  3. STARLIGHT
  4. THE SAVIOR
  5. REVENGE OF THE BRIDE
  6. BREAK THE CURSE
  7. BURNING HEART
  8. MIND OVER MATTER
  9. HALL OF THE HEROES
  10. R U READY
  11. CONDITION RED
  12. I'VE BEEN TO HELL
  13. HEAVY METAL NEVER DIES
  14. COMING HOME
  15. IRON WATCHER (MEDLEY)
  16. ATLANTIS FALLING
  17. BREAKING THE LAW (JUDAS PRIEST COVER)

Line up

  • Piet Sielck: vocals, guitars
  • Joachim Küstner: guitars
  • Jan-Sören Eckert : bass
  • Thomas Nack: drums

Voto medio utenti

Mentre, qualche giorno fa, mi accingevo alla stesura della recensione di questo live album degli inossidabili Iron Savior, ho ricevuto un messaggio privato di un nostro caro utente che mi consigliava l'ascolto del suddetto live durante una sessione di allenamento, in particolar modo parliamo di corsa, momento in cui nella tensione e la fatica, lo stress per il caldo ma allo stesso modo la rilassatezza e la spensieratezza dell'attività fisica, legata ad un immersivo ascolto in cuffia, avrebbero portato un netto giovamento alla godibilità del suddetto "Live at the Final Frontier", e così è stato.

Devo ammettere che non mi è mai venuta la voglia/tentazione di skippare un brano, che anche quelli che poco sopporto su cd in sede live hanno un loro perchè (vedi "Break the Curse", con quel maledetto riffing troppo rocckettoso alla Sinner), che la registrazione è assai curata e si ha la sensazione di essere in questo locale non grandissimo ma accogliente ed entusiasta e che, trascinato dall'enfasi di un Piet Sielck (magari un po' aiutato dalla tecnologia) che con la voce può dire e fare quel che vuole sono anche andato anche un po' fuori soglia, tanto era il fomento che brani come "Mind Over Matter", "Last Hero" e Starlight" riescono a provocarmi.

Tutto questo è sacrosanto. Ma qui non stiamo parlando degli Iron Maiden, non siamo di fronte a Live at the Donington, Rock in Rio, Live After Death, A Real Live One, A Real Dead One, Bim Bum Bam e live at the sausage feast, in cui è possibile "accusare" la band di variare troppo poco le loro setlist e riproporre sempre i soliti brani.

Qui è tutto l'opposto, si tratta del primo live ufficiale della band, a distanza di 18 DICIOTTO 18 anni dal magnifico omonimo esordio e non si può, peraltro in un doppio cd (ma anche la versione in DVD presenta il medesimo problema) presentare una scaletta così scarna e priva dei loro brani migliori, i loro cavalli di battaglia, ridotti in questa occasione ad "Atlantis Falling", un medley (che personalmente detesto) di "Iron Savior" e "Watcher in the Sky" e "Condition Red". Praticamente basta così.

E "Brave New World"? E "For the World"? E "Coming Home"? E "Forces of Rage"? "Eye to Eye"? "Tyranny of Steel"? "Time Will Tell"? "Riding Free"?

Ma che diamine. Io "The Landing" e "Rise of the Hero" li adoro ed i miei giudizi sono ancora lì a testimonianza, ma non è passabile il fatto che in un live che è il primo e l'unico in una discografia possano mancare delle perle del genere e venga ridotto a mero prodotto commerciale di spinta degli ultimi due lavori anzichè celebrazione di una carriera.

6,5 grazie a quella corsa, altrimenti un 4 di disistima per la disgraziata scelta artistica non glielo levava nessuno.
Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli
Segue relativismo

Linee di chiara estensione speed limitante alla sezione ritmica di un granitico power heavy metal in una spirale perpetrata dalla compattezza sonora creata dai germani Iron Saviour.Colpiscono Reverge of the bride,monotona e sconsolata anche se rarefatta;l'euforica Heavy metal never dies;la lucida e impeccabile voce in falsetto del cantante stratifica le scelte stilistiche di un live introspettivo che culmina con la sperimentale cover di Breaking the law

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 23 giu 2015 alle 12:12

Viva i live ascoltati correndo! A me è piaciuto molto e mi ha gasato ma sono il primo a dire che sulla scaletta si poteva e si doveva fare qualcosa in più (anche se Coming Home c'è). R U Ready e Heavy Metal Never Dies sono rese alla stragrande. Quoto su Piet Selck aiutato dalla tecnologia, qui si è re-inciso dieci volte perché in tutti i video presenti su youtube non arriva nemmeno alla lontana alla resa di questo live...

Inserito il 19 giu 2015 alle 22:14

d'accordo ol Graz... ok, alcune perle possono anche mancare, ma "Eye to eye" e "Riding free" (e aggiungerei anche "Warrior" e "Starborn", che io adoro) proprio NO!!!! Non so quante altre band power metal farebbero salti mortali per avere brani del genere in scaletta, e questi che fanno? non li suonano??!! ma come si fa... Poi se deve esserci una cover, perchè non inserire "Gorgar" degli Helloween, che hanno risuonato sul 2°disco, invece della solita e inflazionata (per quanto bella) "Breaking the law" dei J.Priest?! Valli a capire.

Inserito il 19 giu 2015 alle 12:32

Vedi il caso... Riascoltavo ieri in macchina (a volumi da denuncia) il bellissimo esordio, erano due/tre anni che non lo mettevo. Godimento puro e genuino su canzoni che in questo live, purtroppo, vedo mancare. Proverò a reperire questo Live at the Final Frontier per saggiarne "l'effetto esaltazione" :)

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