Abbiamo dovuto aspettare ben cinque anni per avere fra le mani il successore dell’acclamato “Feast of flesh”, periodo di pausa “forzato” in cui il master mind dei Bone Gnawer - quel Kam Lee che meriterebbe un monumento per il suo apporto a 360° nella scena death metal - ha preferito dedicare ai suoi innumerevoli progetti, The Grotesquery in primis.
Come potrete facilmente intuire dal titolo, “Cannibal crematorium”, è un viaggio culinario in cui l’essere umano è la portata principale (ed unica) con cui nutrire e sostentare il pianeta. In questo Grand Guignol di efferatezze antropofaghe, i Nostri si son fatti accompagnare da numerosi altri musicisti, provenienti perlopiù da band dell’underground più profondo, che hanno contribuito “a speziare” ogni brano finito sul cd.
Spazio dunque a motoseghe dai denti scheggiati, ad un florilegio di mutilazioni assortite, a strazianti urla di dolore, frutto della felice comunione fra il death metal floridiano e le aperture melodiche di quello svedese.
Niente di nuovo sotto il sole ovviamente, ma i Bone Gnawer sono capaci di trattare la materia come chef, riuscendo a tirar fuori il meglio dai soliti ingredienti offrendoci un album in grado di accontentare i die-hard fan del genere.
Ed ora che avete finito ciò che è nel piatto, potete metter in lavatrice il tovagliolo sporco di sangue…
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