Copertina 6

Info

Anno di uscita:2015
Durata:51 min.
Etichetta:Frontiers Records
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. SO RIGHT SO WRONG
  2. MAY YOU NEVER (WALK ALONE)
  3. HEART ON A PLATTER
  4. A TEAR IN THE RAIN
  5. UNTIL THE DAY
  6. RICHES TO RAGS
  7. WAY TOO LATE
  8. HOW DO YOU KNOW

Line up

  • DC Cooper: vocals
  • André Andersen: keyboards
  • Jonas Larsen: guitars
  • Andreas Passmark: bass
  • Andreas "Habo" Johansson: drums

Voto medio utenti

Difficile, difficile da recensire il nuovo Royal Hunt. Non so se lo ricordate, ma il rientro in pianta stabile di D.C. Cooper nel combo danese aveva suscitato in me sentimenti misti di gioia, commozione, erezione. Alla terza prova dal suo rientro, però l'ammeregano mi comincia a cantare un filo autocitandosi, forzando un pò il suo timbro lievemente nasale (ascoltate l'iniziale "So Right So Wrong", qui in calce) e risultando a volte non dico sgradevole, ma di certo meno epico del passato. Per fortuna, però, i lati positivi in questo "Devil's Dozen" superano quelli negativi: le composizioni non saranno delle più ispirate, si autocitano in continuazione, ma la band è forse nella miglior formazione di sempre (grazie anche al nuovo innesto Andreas "Habo" Johansson dietro le pelli, di casa nei Narnia). I brani che funzionano, degli otto a nostra disposizione, grazie al cielo ci sono, e penso al bellissimo refrain di "May you never walk alone", all'accoppiata epica "Heart on a Platter"/ "A Tear in the Rain" (quest'ultima è forse la mia preferita del lotto, almeno al momento), o la conclusiva e potente "How do you Know", che odora di Europe on steroids.

Cosa non convince, allora? Beh, secondo me il fatto che, al netto di arrangiamenti fatti davvero bene (il mastermind Andre Andersen lascia ampio spazio a tutti per splendere, evitando dispotiche iniezioni massicce di tastiere a tutti i costi ma riducendo forse troppo la quota neoclassica nell'equazione), in fase compositiva "Devil's Dozen" sia un album appena sufficiente, con canzoni che potrebbero somigliare fin troppo a quelle del passato recente, e che si salvano giusto per accorgimenti in fase di abbellimento (come ad esempio le suggestioni folk di "Riches to Rags", brano altrimenti non imprescindibile).

Insomma: il disco c'è e funziona, soprattutto per gli amanti dei Royal Hunt. Ma da loro ho decisamente sentito di meglio. Piacevolucchio.


Recensione a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 28 nov 2015 alle 15:24

D'accordo al 100%, disco stanco, spompato, moscio, strasentito, di gran lunga il peggiore dei 3 della reunion...peccato perchè li adoro, ma anche DC sta calando, a sto giro zero pelle d'oca. Non so come si faccia a dire che è il migliore dalla reunion, misteri della fede ahahah

Inserito il 14 set 2015 alle 18:26

Giudizio del buon Sbranf troppo severo per quello che, a mio avviso, è uno dei dischi più belli sentiti in questo 2015. Con il ritorno di DC Cooper i RH stanno vivendo una seconda giovinezza e i pezzi funzionano come ai tempi di Moving Target. E dire che all'uscita di "Show me how to live" non ci avrei scommesso una sigaretta. Felice di essere stato smentito :)

Inserito il 25 ago 2015 alle 21:53

Come direbbe il buon Arrigo sacchi "disco straordinerio". Lo considero un gradino sopra il suo illustre predecessore.

Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.