Di black metal dal taglio ambient/spaziale credo il mercato sia saturo.
Decine e decine di gruppi, dai Paesi più disparati, ci offrono questo particolare genere musicale nel quale, per chi ne fosse all'oscuro, la primigenia glacialità del metallo nero viene fusa con la desolazione e con il buio che avvolgono il cosmo.
Assodato tutto questo, è ovvio che ormai dire qualcosa di nuovo in questo ambito sia pressochè impossibile e gli australiani
Moon non fanno certo eccezione cimentandosi in un suono "canonico", probabilmente ascoltato migliaia di volte, ma non per questo, fate bene attenzione, poco affascinante.
"Render of the Veils", che riprende con una nuova registrazione i brani del demo
"Clavicula Nox" uscito l'anno scorso, è, infatti, un lunghissimo viaggio di quasi 80 minuti negli infiniti spazi interstellari che
Miasmyr, la mente di questo progetto, ci descrive in maniera gelida, dannatamente oscura e, come già detto, molto affascinante.
I
Moon mettono in campo la classica dicotomia tra sintetizzatori "spaziali", affacciati su spazi infiniti e veri protagonisti dell'opera, ed il classico, violentissimo, tremolo picking del puro black metal, il tutto poggiato su una batteria che, spesso, viaggia a velocità folli (senza dimenticarsi, tuttavia, di rallentare quando è l'atmosfera a richiederlo) ed una voce che, come da copione, proviene da lontanissimo come la luce di una stella ormai morta e della quale sapremo il destino solo tra centinaia di anni.
Insomma,
"Render of the Veils" è un album da manuale.
Qui non troverete nessuna "sorpresa".
Ma sorpresa e qualità non sempre sono sorelle, anzi, in questo caso è proprio il rispetto dei migliori canoni del genere a rendere questo disco speciale.
Speciale perchè
Miasmyr è un compositore di ottimo livello ed i suoi brani sono concepiti con logica e maestria.
Speciale perchè le sue melodie ti sprofondano letteralmente nella solitudine e ti sbattono in faccia tutto il peso della loro desolante forza espressiva.
Speciale perchè se dell'ambient black metal esiste un codice, questo è contenuto nelle maledette note di questo dischetto ottico.
Come spesso accade, l'Australia si rivela scrigno di preziosi segreti e fucina di talenti musicali da non lasciarsi assolutamente sfuggire.
Adesso lasciate che la Luna illumini il vostro vuoto.