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Five Finger Death Punch non sbagliano un colpo! Devastanti come un carro armato, arrivano a questa sesta release in gran forma, dopo cinque uscite una migliore dell'altra. Incarnanti del nuovo metallo americano, i cinque bilanciano sapientemente, anche in questa occasione, potenza e melodia, rendendo il disco pesante e scorrevole allo stesso tempo, ripercorrendo la strada già battuta con
"American Capitalist" ed i due volumi di
"The Wrong Side of Heaven and the Righteous Side of Hell".
"Got Your Six" irrompe dunque nel mercato discografico prepotentemente, seguendo una formula ben precisa composta da riff prepotenti, una sezione ritmica travolgente e dall'inconfondibile cantato di
Ivan Moody, sempre bravo a bilanciare e mutare la propria voce durante lo scorrere del disco. Un album dalla durata non esagerata si presenta sulle nostre scrivanie, "solamente" trentotto minuti di Metal moderno, ma vi assicuriamo che questa mezzora vale quanto due ore di altri gruppi.
Si parte con una suadente melodia di chitarra che apre la titletrack ed opener
"Got Your Six". Ma la quiete dura poco, dopo qualche i secondo i
Five Finger Death Punch iniziano a picchiare duro, cosa che gli riesce benissimo. Il ritmo non è esasperato, ma il groove è fortissimo. La seguente,
"Jekyll and Hyde", la conoscete tutti, essendo stata lanciata in anteprima con video annesso. Altra traccia molto groove, incedente, vigorosa, pronta per i prossimi concerti della band di Las Vegas. Un oscuro arpeggio introduce
"Wash All It Away", un brano adatto al circuito radio per orecchiabilità e presa, molto American style. Una nuova botta nei denti arriva con
"Ain't My Last Dance", che bilancia melodia ed aggressività. In
"My Nemesis" troneggia la prestazione del vocalist, mentre in
"No Sudden Movement" i
Five Finger Punch premono leggermente sull'acceleratore facendo risaltare il lavoro della sezione ritmica.
"Question Everything", settimo brano di
"Got Your Six", contiene sempre una moderata dose di melodia che la pone come altra radio-track di quest'ultima uscita.
"Hell to Pay" punta tutto sul chorus orecchiabile,
"Diggin' My Own Grave" si avvicina all'alternative,
"Meet My Maker" torna a marciare in modo spietato sull'ascoltatore.
"Blood and Boots" chiude il disco com'era iniziato, con grande energia e groove.
In conclusione, questo nuovo disco dei
Five Finger Death Punch è una nuova badilata in bocca, un ulteriore capitolo a sostegno del Metal moderno. I fans ne saranno deliziati!
Video di "Jekyll and Hyde"
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