Grande disco, come sempre, ma io non trovo tutta sta differenza dal passato, anzi! Da un punto di vista musicale (tralascio il discorso testi dove qualche cambiamento in più c'è stato) il disco mi sembra quasi posizionarsi tra Second life syndrome e Rapid eyes movement (senza il pezzo classico da 15 minuti, ok), con una ritrovata ispirazione per le linee vocali, decisamente superiori a quelle di SONGS. Unica perplessità il fatto che ora Duda è unico autore di tutti i brani, spero non sia un preambolo per un prossimo scioglimento del gruppo o per una chiusura progressiva su una sola visione musicale, sarebbe davvero un peccato per un gruppo così talentuoso.
Io ho percepito tantissimo la differenza, magari è una questione soggettiva, ma specialmente dal vivo sembrava quasi di ascoltare due band diverse (hanno suonato diversi estratti da questo album qualche mese fa all'Alchemica di Bologna, ndr). Mi riferisco a un mood diverso, quasi non saprei spiegarti. Sul monopolio di Duda sono un po' preoccupata anche io ma questa è una grande band, mi sento di dar loro fiducia.
Il mio commento era stato scritto dopo un primo ascolto, ma effettivamente ora che l'ho ascoltato meglio devo dire che le tue impressioni sono effettivamente corrette, almeno per ciò che riguarda la seconda parte del disco, specie dalla traccia 8 alla 10. In altre tracce come Saturate me, under the pillow e lost mi pare ci siano proprio i loro classici elementi. Sicuramente Duda canta in modo diverso, più controllato, come se parlasse con calma, e questo sicuramente spiega quella differenza di mood che tu hai sottolineato. L'altra cosa (oltre al monopolio di Duda) che mi ha preoccupato un po' è il fatto che Lapaj è troppe volte sullo sfondo, quasi come non volesse disturbare gli arpeggi della chitarra, e questo sinceramente mi spiace, vista l'incredibile versatilità di questo tastierista.