Adesso cantiamo, ma con l'immaginazione, senza voce.
Cantate la canzone più meravigliosa senza suono!
Immaginate di cantare con voce meravigliosa.
Avanti.
Questa è la creatività.
(Da psicomagia una terapia panica di Alejandro Jodorowsky)La copertina dice molto di quello che dimora in Still B.
Scarna
gestaltica e disarmante disegna un senso alla soave retorica degli Helfir.
Luca Mazzotta,
in "Still..." é compositore ed esecutore unico. Monzese come Morgan e la monaca vive nei barocchi leccesi per scelta. Come scultori, linguisti autoctoni, coltivatori di tradizioni e museologi del Faggiano.
Vanta partecipazioni con gli Antimatter e riscrive partendo da Floyd, Havayoth, Anathema, Space Dye Vest (etc) contrappunti, arpeggi e canzoni dal gusto e dal tocco appariScentemente gradevole.
Armonia, proporzioni e una discreta dose di incanto sono parte dell'arte del nostro.
In questo primo lavoro editoriale a nome Helfir spiccano effetti, passaggi e stimoli.
La sua voce semplice dal timbro delicato è un altro passo "avanti" nella carriera di Luca.
La batteria, la pronuncia e la nonband e forse la seduta da studio, ripeto forse, sono da ripensare alla luce di nuove evoluzioni. Auspicabili e legittime.
E lo stupore aumenta col numero degli ascolti, intriso di un fascino seducente e fatato che spesso emerge aldilà dei clichè di un genere davvero ostico da riabilitare in chiave magica.
Sceglo di non sintetizzare in decimi un lavoro che lastrica nuovi sentieri in una
matrice troppo bisognosa di talenti come quelli di Luca.
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