Questo "Here We Are Again" (titolo quanto mai appropriato per un come-back atteso dal 1981 anno di uscita del primo lavoro in studio), è il classico top album mancato. I numeri per sbancare ci sarebbero tutti, riff rocciosi pieni di armonizzazioni, grandi melodie, solos pregievoli, un tappeto di tastiere mai invasivo, una produzione ottima, ma l'anello debole della catena è la voce di Franck Ronin che, purtroppo, risulta inappropriata per il genere proposto. Il Metal Melodico dei LoReley, infatti, richiede una voce pulita, forte, con un'estensione vocale tale da raggiungere anche le note più alte, invece il singer non riesce a dare pathos alla sua interpretazione, modulando il minimo necessario una voce roca e graffiante.
Dal punto di vista compositivo ed esecutivo, le 11 canzoni ci presentano quanto di meglio un buon disco di AOR ci dovrebbe propinare, dall'opener "Here We Are Again" introdotta da tastiere che ci ricordano "Slow & Easy" degli Whitesnake, passando a tracce più sostenute "Looking Away", "Rock To Roll Out", a brani bluesy "Dirty Dream", a pezzi piu' hard rock style "Boogie Tonight". Solo un paio gli episodi obiettivamente piu' deboli di un lavoro che ci lascia complessivamente soddisfatti ma che avrebbe potuto avere un appeal maggiore se il cantato fosse stato più incisivo.
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