La stampa specializzata d’oltremanica li ha osannati tra gli eredi più autorevoli della nobile tradizione
hard-rock britannica e la novità è che, a differenza di altre occasioni, non ci sono palesi campanilismi o clamorose “smargiassate” giornalistiche a influenzare tale giudizio.
Gli inglesi
Inglorious hanno davvero tutte le carte in regola per fare molto bene nella scena
rock contemporanea, approcciando con sagacia la “storia” del genere e rendendola una materia piuttosto “fresca” per tutte le generazioni di
musicofili, compresi quelli più smaliziati ed esigenti.
Il primo aspetto a colpire (come spesso accade ...) durante l’ascolto di “
Inglorious” è la scintillante laringe di
Nathan James (Trans-Siberian Orchestra,
Uli Jon Roth), educata sui registri di
Gillan e
Coverdale, ma contemporaneamente intrisa di un’incontenibile vitalità, figlia di “moderni” campioni della fonazione modulata come
Jorn,
Russell Allen,
Chris Cornell e
Myles Kennedy. Un cantante verosimilmente destinato all’
Olimpo delle “ugole d’oro”, messo in condizione di spiegare le sue enormi doti tecnico-interpretative in undici brani pervasi di viscerale attitudine e innato buongusto, in grado di mettere d’accordo i
fans di Deep Purple e Whitesnake (“
Until I die”, “
Breakaway”, l’ardente “
Holy water”, “
Warning” e le appena un po’ troppo “sfacciate” “
Girl got a gun” e “
You're mine”) con gli estimatori di Audioslave e Alter Bridge (“
High flying gypsy”, una sorta di
Zeps per il terzo millennio e l’intensissima “
Bleed for you”), senza dimenticare d’inebriare anche gli animi sensibili (“
Wake”, tra Heartland e FM) e di dimostrare che si può essere parecchio creativi anche muovendosi nei frequentati territori del “classico” (la
title-track e “
Unaware”, due gioiellini di grande suggestione emotiva in cui fanno capolino anche i Rainbow …).
Gli
Inglorious interpretano il ruolo di verosimili “predestinati” con grande disinvoltura e la loro rilevanza artistica già molto importante potrà crescere ulteriormente con l’esperienza e l’incremento della personalità … un altro eccellente acquisto per il
roster della
Frontiers, che appare sempre di più un
cocktail ben assortito di rinomati veterani ed emergenti di valore.
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