Questa death metal band statunitense di Eugene nell’Oregon ad un anno e mezzo dal precedente album
“Deathscapes of the Subconscious” torna sul mercato, sempre per l’etichetta
Unique Leader Records, con il nuovo
“Dominion of Misery”. Gli
Omnihility suonano un brutal technical death metal veloce e devastante che somiglia molto a quello dei loro connazionali
Origin e
Dying Fetus per il versante brutal e
Immolation,
Suffocation e
Deicide per la componente tecnica. In questo disco la batteria dell’ottimo
Steve Crum e la voce costantemente in growl del defezionario cantante
John Kurzejeski sono a livello sonoro in evidenza rispetto al resto degli strumenti e probabilmente questa cosa è stata voluta dalla band in sede di mixaggio proprio per evidenziare le capacità tecniche dei due. Doppia cassa e rullante a manetta che si fermano solo nell’intro iniziale e nel lento e strano, ma molto interessante, strumentale
“Within Shadows”, inserito a metà del disco per spezzare un attimo i ritmi forsennati del resto del disco. Tecnicamente, dal punto di vista ritmico non vi è nulla da eccepire, mentre per quanto riguarda la chitarra solista il disco evidenzia più di qualche problema poiché alcune parti sono talmente banali, sconclusionate e fuori luogo da risultare ridicole. Però, in questo ambito musicale, questa problematica non è fondamentale visto che gli spiragli di tempo concessi alla chitarra solista sono veramente pochi. Da menzionare l’artwork grafico del bravissimo
Mark Cooper che ancora una volta dimostra il suo valore creativo. Un album che contiene tutti gli elementi del genere a cui fa riferimento, ma che non aggiunge nulla di nuovo a ciò che già conosciamo. Assolutamente consigliato ai devoti al genere, da valutare l’acquisto per il resto dei metallari per il discorso fatto prima.
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