Sono passati ben sei anni dal precedente EP
"Dusk | Subside" che costituiva l'esordio discografico per gli
Inverloch, sei anni in cui quelli che possono essere considerati la nuova incarnazione dei seminali disEMBOWELMENT hanno affinato le proprie "armi" al fine di consegnarci
"Distance | Collapsed" l'album che tutti i nostalgici dell'immortale
"Trascendence Into The Peripheral" stavano aspettando dal lontano 1993.
Tanto, tantissimo, tempo.
Eppure, nonostante tutto, la magia di quel disco seminale (se oggi esiste il funeral doom lo dobbiamo anche a lui) sembra rivivere, almeno in parte, tra i solchi dell'esordio di lunga durata degli australiani di Melbourne.
"Distance | Collapsed" è una perfetta unione di possente death metal americano e pesantissimo funeral doom che si dipana lungo cinque brani devastanti, tragici, sognanti ed estremi in tutte le loro incarnazioni, sia quelle più ragionate, sia quelle più furiose.
L'alternanza di riff massicci e dilanianti con le tristissime, ed eleganti, note delle partiture più "melodiche" (virgolette d'obbligo visto il genere) ci sbattono in faccia una forza espressiva ed una pesantezza tali che pochi gruppi sono in grado di potersi permettere oggigiorno e ci forniscono lo spaccato di una musica che è in grado di penetrarti nell'anima senza chiedere il permesso.
Gli
Inverloch non inventano niente, oggi. Lo hanno già fatto in passato.
Quello che invece fanno, è riportare alla mente quelle atmosfere e quelle magiche sensazioni che erano stati in grado di evocare in passato con la loro prima incarnazione confermando che l'ispirazione è rimasta intatta nonostante l'inesorabile passare del tempo.
Certo, aspettarsi un capolavoro come il già citato "Trascendence Into The Peripheral" sarebbe stato esagerato, ma trovarsi al cospetto di un disco così vivo e sentito come
"Distance | Collapsed" è comunque una graditissima sorpresa ed un modo eccellente per accompagnare l'inverno verso la sua morte aspettando l'imminente primavera.
Che poi, a ben guardare, quello che ho appena scritto "descrive" questo disco, ammesso che una descrizione a parole sia possibile per un lavoro del genere che fa delle sensazioni che può evocare la sua forza maggiore.
Se, anche per solo qualche aspetto, vi siete identificati nelle mie descrizioni, se amate i generi citati, se, soprattutto, amate la musica ricca di passione e di rabbia, non dovete lasciarvi sfuggire questo album e questo gruppo.
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